SALAH, 4° POSTO E INGAGGI: LA VIOLA DI MONTELLA, 4 ANNI DOPO
"La Fiorentina ha valutato il comportamento ultimamente tenuto dal proprio allenatore Vincenzo Montella come la precisa volontà di liberarsi da un contratto legittimamente firmato meno di due anni fa perché contenente una clausola che l'allenatore non ritiene più nel suo interesse, ma che a suo tempo aveva concordato". Era l'8 giugno 2015, l'ultimo atto della storia d'amore tra Vincenzo Montella e la Fiorentina. Da quella data - quando i Della Valle decisero per l'esonero - sono passati quattro anni. Un tempo infinito, calcisticamente parlando, in cui le vie del club e dello stesso tecnico hanno preso due strade diametralmente opposte. I bienni di Sousa e Pioli da una parte. Le panchine (non troppo fortunate) di Samp, Milan e Siviglia dall'altra. Adesso, le due strade si ritrovano dopo le dimissioni di Stefano Pioli. Per un ritorno, quello di Montella, che già divide la piazza viola tra coloro che non hanno dimenticato i suoi tre anni magici dal 2012 al 2015 (tre volte quarto posto, una finale di Coppa Italia e una semifinale di Europa League), e chi invece non gli perdona un addio difficile.
Che Fiorentina ritrova Montella? - In attesa di sapere come e quando il Montella-bis prenderà forma (sia nel presente che nel futuro, visto il contratto al 2021), risulta comunque evidente come lo scenario sia cambiato dall'ultima panchina viola dell'Aeroplanino (datata 31 maggio 2015, vittoria per 3-0 contro il Chievo).
Dirigenza e uomini mercato - La prima differenza sostanziale si ha nel comparto societario. A dirigere il mercato, infatti, vi erano Daniele Pradé e Eduardo Macia, che proprio nel gennaio del 2015 si renderanno protagonisti dell'operazione Salah (nell'ambito della cessione di Cuadrado al Chelsea). Ad oggi, invece, tutto è in mano di Pantaleo Corvino (e di Carlos Freitas, ndr).
Monte ingaggi - L'altra netta differenza (che segna anche la differente gestione del club a livello economico) tocca il monte ingaggi e il valore di una rosa classificatasi al termine della stagione 2014/2015 al quarto posto. 56 milioni di euro (sesto posto in A) contro gli attuali 37 che mettono la Fiorentina all'ottavo posto (va però considerata la distanza tra le squadre di centro classifica che si è notevolmente compattata).
Stipendi e autofinanziamento - Ad oggi, il giocatore più pagato della rosa risulta essere Chiesa con 1,7 milioni di euro (in totale sono 8 i giocatori che superano il milione di ingaggio), mentre nell'ultima stagione di Montella a comandare la classifica era Mario Gomez con 4,25 milioni, seguito da Rossi (2,4) e Aquilani (1,8). I giocatori ad inizio stagione 2014/2015 sopra il milione di euro erano 14.
L'ultima formazione di Montella - Tatarusanu, Tomovic, Savic, Gonzalo Rodriguez, Vargas, Borja Valero, Badelj, Mati Fernandez, Ilicic, Gilardino, Salah. Questa l'ultima formazione schierata da Montella, in concomitanza con l'ultima giornata i campionato. Una gara (vinta 3-0 contro il Chievo) in cui fecero il loro ingresso in campo anche Basanta, Pizarro e Bernardeschi. Una formazione distante - evidentemente - in tutto e per tutto dalla cifra tecnica presente nella rosa attuale.
La rosa completa - Un concetto che, dando uno sguardo alla rosa al completo, non trova che inevitabili conferme. In attacco, oltre ai già citati Salah, Gilardino, Ilicic e Bernardeschi (tornato al prestito al Crotone), Montella ha potuto usufruire anche di elementi come Mario Gomez, Joaquin, Diamanti (arrivato a gennaio), Giuseppe Rossi e Babacar (se pure con dei distinguo). A centrocampo, poi, il marchio di fabbrica con il "Pek" Pizarro, Aquilani, Borja Valero (Mati Fernandez e Badelj come riserve...), mentre in difesa il regista arretrato aveva il nome di Gonzalo Rodriguez (accompagnato nel reparto dai vari Savic, Vargas, Pasqual, Marcos Alonso, Hegazy, Tomovic e Basanta). Neto era il portiere di riserva. Insomma, una rosa da quarto posto in Serie A.
Curiosità - Un dato, per certi versi clamoroso, che fotografa infine quanto sia cambiata la Fiorentina negli ultimi 4 anni dalla partenza di Montella. Dei 44 giocatori della rosa 2014/2015 (38 più i 6 arrivati o tornati a gennaio come Rosati, Diamanti, Matos, Gilardino, Rosi, Salah), nessuno è più presente nell'attuale Fiorentina. Nemmeno Josip Ilicic, che chiuse quella stagione da capocannoniere (10 reti assieme a Gomez) e che ad oggi invece rappresenta il vero spauracchio di una Fiorentina disperatamente attaccata alla sfida contro l'Atalanta che vale la finale di Coppa Italia. Scherzi del destino.