MENTAL COACH TAVOLETTI A FV: "VIOLA, TI MANCANO I LEADER. MA CON LA JUVE SENZA ANSIA"

18.05.2022 13:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
MENTAL COACH TAVOLETTI A FV: "VIOLA, TI MANCANO I LEADER. MA CON LA JUVE SENZA ANSIA"

Ancora padrona del suo destino ma con il fiato sempre più sul collo. La Fiorentina, dopo la brutta sconfitta di Genova contro la Sampdoria, si gioca tutte le sue ultime carte per tornare in Europa nei 90' di sabato contro la Juventus, una partita a questo punto fondamentale per coronare il grande obiettivo rincorso tutto l'anno ma che - complici alcuni crolli verticali spesso inattesi - è stato messo più volte a repentaglio. La scena internazionale potrà in ogni caso tornare cinque anni dopo l'ultima partita europea se arriveranno gli ultimi tre punti della stagione: già, ma con quale spirito i viola dovranno preparare il delicato match contro i bianconeri dell'ex Vlahovic? "La cosa migliore è quella di non pensare al risultato ma prendere la gara come se fosse l'ennesima occasione per divertirsi" ha raccontato ai microfoni di Firenzeviola.it Stefano Tavoletti, mental coach per squadre professioniste e consulente di giocatori e allenatori. "Questa squadra quando sente la pressione va in difficoltà: alcuni giocatori non sono propensi a sopportarla ma l'avvertono più del dovuto. Quando pensi troppo al risultato, crei solo ansia. Quando ripensi alle occasioni perse, crei frustrazione: è un circolo vizioso, non se ne esce. È importante invece pensare solo al presente ed entrare in campo con la mente vuota, un aspetto che va allenato". 

Quanto conterà l'approccio alla partita di sabato?
"Sarà fondamentale, non si può sempre sperare che le cose vadano bene. Con la Roma ad esempio quell'inizio a mille all'ora ha portato alla vittoria. Quando invece le cose si mettono male, inizia quel flusso negativo che poi ti condiziona nella prestazione".

Come si prepara la gara con la Juventus senza incorrere nel rischio di paranoie?
"Ci sono delle tecniche per concentrarsi ed entrare in campo con l'atteggiamento giusto. La nostra mente lavora per immagini ed è corretto iniziare una partita con in testa un "film" positivo. Non si deve pensare al peggio. Un suggerimento: la squadra si immagini già a festeggiare sotto la Fiesole l'ingresso in Europa, senza crearsi immagini negative che creano ansia, un sentimento che si ripercuote su respirazione e muscolatura: mente e corpo sono collegati e si influenzano. Se sei nervoso, entri in campo rigido e ne risenti".

Crede che nella squadra viola manchi personalità negli appuntamenti decisivi?
"Più che altro temo che ella Fiorentina non ci siano leader forti e carismatici, come poteva essere Gattuso quando giocava nel Milan: qualcuno che dica "Ehi, cavolo, svegliamoci!" quando le cose vanno male. Ero a Genova lunedì e dopo le prime due reti della Sampdoria ho avuto questa impressione".

Italiano si trova per la prima volta a gestire la pressione di una piazza importante...
"Sicuramente la poca esperienza dell'allenatore pesa in contesti del genere, anche se stimo molto Italiano per il grande lavoro che ha fatto in questi mesi. Proprio adesso però sto leggendo il libro di Carlo Ancelotti, "Il leader calmo", ed è un testo che spiega l'essenza del tecnico vincente che è. Con la sua serenità, trasmette pace interiore ai suoi giocatori che proprio di recente sono stati protagonisti di un'impresa incredibile (l'eliminazione del Manchester City in semifinale di Champions con tre gol in pochi minuti, ndr)".

Cosa dovrà fare la Fiorentina se la partita con la Juventus dovesse mettersi male?
"L'impatto intanto deve essere quello giusto, la squadra deve entrare nel flow corretto, il cosiddetto il flusso chiamato anche "trance ipnotica". Per essere chiari, un po' come ha iniziato Gonzalez con la Roma. Se poi la gara dovesse mettersi male, sarà necessario resettare subito, come se il risultato fosse ancora sullo 0-0. "Qui e ora" sono le parole chiave da ripetere per ripristinare il flow positivo e liberare la testa".