MAGGIO A FV, Mi rivedo in Dodo, Arthur dà qualità, con Parisi più soluzioni
Christian Maggio è uno degli allievi del corso da allenatore organizzato dall'Associazione Italiana Calciatori a Coverciano. L'ex viola spiega in esclusiva a Firenzeviuola direttamente dal centro tecnico federale: "Per fare l'allenatore o il dirigente devi passare dalle lezioni a Coverciano e sono qui per imparare. La mia idea sarebbe quella di allenare i settori giovanili perché mi piace molto, poi vedremo. A chi mi ispiro? In carriera ho avuto tanti allenatori ma chi mi ha dato qualcosa in più è stato Mazzarri".
Che Fiorentina vede?
"In crescita, sia a livello di calciatori che societario. Abbiamo visto il centro sportivo ultimato e stanno facendo altri investimenti. È un lavoro lungo ma darà risultati positivi".
Con Italiano prosegue il ciclo di crescita?
"Penso che sia uno degli allenatori più importanti del calcio italiano. Ha visione ed idee buone: è giusto che resti a Firenze per un progetto a lunga durata. Al di là delle finali perse è stata una stagione positiva ma penso che anche quest'anno potrà togliersi tante soddisfazioni".
Da giocatore di fascia cosa pensa di Dodo?
"Giocatore interessante, da certi punti di vista mi somiglia perché spinge molto ed è bravo anche in attacco. Una figura così serve molto in Italia perché fa bene entrambe le fasi".
E qual è il suo giudizio su Parisi?
"Partiamo dal presupposto che è giovane e ha giocato molto ad Empoli. Per alzare la qualità la Fiorentina deve avere più soluzioni e penso che Parisi possa togliersi soddisfazioni perché ci sono tante competizioni in ballo".
Cosa può portare Arthur alla Fiorentina?
"Qualità ma anche esperienza. Conosce bene il campionato italiano e sarà una pedina fondamentale".
L'addio di Amrabat?
"Io spero che rimanga a Firenze perché abbiamo visto la mano che può dare a metà campo. Poi valuterà la società che cercherà un giocatore con le stesse qualità".
Serve cambiare in attacco?
"Da fuori è dura giudicare però penso che un allenatore abbia bisogno di tanti giocatori, Cabral è più di movimento e Jovic un po' di meno. Solo Italiano può capire chi può essere più idoneo".
In serie A sono arrivati Retegui e Infantino, forse arriverà Beltran; cosa pensa degli oriundi in Nazionale?
"Che in Italia bisogna lavorare meglio dal punto di vista dei settori giovanili così che Mancini possa scegliere tra più giocatori. Al momento è tornata l'idea di chiamare giocatori "non italiani" ma bisogna lavorare lo stesso".
Ultima domanda sulla porta della Fiorentina: che caratteristiche dovrà avere il nuovo portiere viola?
"Deve essere molto bravo con i piedi perché gioca molto il pallone con Italiano, ma anche bravo tra i pali".