GAD LERNER A RFV: "DOMANI UNA GUERRA TRA POVERI. TEMO ITALIANO, CI MISURERÀ IL POLSO"

21.10.2022 13:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
GAD LERNER A RFV: "DOMANI UNA GUERRA TRA POVERI. TEMO ITALIANO, CI MISURERÀ IL POLSO"
FirenzeViola.it

Gad Eitan Lerner, noto semplicemente come Gad Lerner, noto giornalista (a lungo volto di La7 e firma de La Repubblica) e grande tifoso nerazzurro, ha parlato così a RadioFirenzeViola - nel corso della trasmissione Viola amore mio - alla vigilia della sfida del Franchi tra la Fiorentina e l'Inter: "Non sono mai stato allo stadio a Firenze. Siccome domenica sarò in città, spero di anticipare tutto e provare ad andare al Franchi. Anche se non c’è sempre una grande accoglienza dalla tifoseria della Fiorentina".  

Come sta l’Inter in questo momento? 
"Noi siamo nella fase di rilancio. Non so se l’Inter abbia ritrovato umiltà, ma si era presa una grande paura di precipitare nell’umiliazione. In comune, sia noi che i tifosi viola, siamo iper critici: non sosteniamo la squadra nei momenti di difficoltà. Il campionato non ce lo siamo giocati, ma abbiamo ancora in ballo la Champions. Ci scuseranno i tifosi viola, ma passare dal Franchi ed uscirne con 3 punti è importante". 

I nerazzurri sono ancora in lotta scudetto? 
"Le speranze scudetto le ho già messe nel cassetto. Ci aspettiamo altro, una tenuta d’orgoglio. Il centrocampo può funzionare anche senza Brozovic, ed a Firenze potrebbe essere l’occasione buona per rivedere Lukaku". 

Cosa ne pensa di questa Fiorentina? 
"Quest'anno non l’ho ancora vista. Ma temo Italiano, secondo me ha dimostrato capacità notevolissime. Vorrei venire a vederlo, ma mi fermo qua. Perché il match di domani sera misurerà il polso dell’Inter". 

Tra Italiano e Inzaghi chi preferisce? 
"Questa è una domanda davvero difficile. Sinceramente, tra le due opzioni preferisco Italiano. Inzaghi non è una cattiva persona, ma non è mai entrato nelle grazie dei tifosi. È parso sempre timido, più un compagno dei giocatori che come capo dell’Inter, ciò che servirebbe". 

Che ne pensa di Commisso da quando è arrivato a Firenze? 
"Grande curiosità, una biografia notevole. L’impressione è che imprenditorialmente ci abbia saputo fare, ma non mi spingo più in là". 

Non accetterebbe un pareggio sabato sera? 
"Mi spiace ma siamo troppo bisognosi. Sarà una guerra tra poveri".