BONGIORNI A FV, Prevedo Pazzini e Vieri insieme

20.09.2007 16:33 di  Raffaella Bon   vedi letture

Stasera prima assoluta in una competizione internazionale per clubs per Giampaolo Pazzini. Firenzeviola.it ha contattato Antonio Bongiorni, osservatore dell’Atalanta, che conosce molto bene il giocatore avendolo “cresciuto” nel Margine Coperta, squadra di cui è attualmente direttore sportivo. Ha sentito Pazzini? “Si, l’ho sentito ed è sereno e tranquillo. Lui ci tiene a fare bene questa sera per farsi conoscere in campo internazionale, anche se, ad esempio, in Inghilterra dopo i tre gol a Wembley se lo ricordano bene”. Dopo l’ombra di Toni ora quella di Vieri…”Giampaolo ha sempre saputo che il tempo era dalla sua parte. Non è da tutti accettare di fare panchina. L'ha sempre fatto con il sorriso sulle labbra, sapendo che poteva imparare qualcosa dai compagni di squadra e dal mister. Magari dentro soffriva, ma non l’ha mai fatto pesare. Toni a ventidue anni giocava in C e lui gioca in A, in una signora squadra, qualcosa di diverso c’è. Vieri è stato consacrato dopo il goal di somenica, ma ricordiamo le polemiche che ci sono state al suo arrivo. Posso dire che Giampaolo, oltre ad essere un bravo giocatore, è un ragazzo intelligente che saprà ricavare uno stimolo maggiore dalla presenza di Vieri; a mio avviso tra due o tre partite potrà fare vedere tutto il suo valore. La prossima stagione vestirà la maglia della Nazionale maggiore”. Lei l’ ha cresciuto..”L’ho cresciuto calcisticamente. A 9 anni era ricercato già dalla Fiorentina e dall’Empoli, ma suo padre decise per il Margine Coperta visto che era la squadra più vicina a casa”. Come era da piccolo? “Quando lo vidi, che aveva appunto nove anni, dissi subito che poteva diventare un piccolo campione. Ne è la prova il giornale che ho conservato e che ho in questo momento tra le mani che riporta il passaggio di Giampaolo all’Atalanta a quattordici anni: già allora, all’Eco di Bergamo pronosticavo per lui la Nazionale Maggiore e lo paragonavo a Van Basten”. Che caratteristiche aveva? “Una grande tecnica e una semplicità enorme. Un ragazzo umile, che non si lamentava mai, ma allo stesso tempo con una gran voglia di arrivare. Ha sempre avuto la capacità di conoscere sé stesso e quindi i suoi obbiettivi. Era molto scaltro e furbo, faceva cose difficili con grande semplicità. A nove anni riusciva a fare cose che appartenevano a pochi giocatori. Ma anche un bambino delizioso, per cinque anni me lo sono sempre portato dietro, nei campi di A e B. Da quest'esperienza ha ricavato molte informazioni che poi ha applicato in campo”. Il suo punto di forza? "La forza è la consapevolezza delle sue qualità. Ha aspettato serenamente questo momento. Dimostrando con i fatti segnando gol le sue capacità" Per stasera si è parlato molto di ballottaggio tra Vieri e Pazzini… “A sorpresa vi dico che per me Prandelli schiererà sia Pazzini che Vieri, con Mutu come trequartista. Il mister nelle sue scelte ha sempre coraggio” Che ci dice di Montolivo? “Giocatore di cui è molto facile parlare, a mio avviso può essere paragonato sia a Rui Costa che a Pirlo. Può ricoprire benissimo entrambi i ruoli. Ha un grande fisico e la fantasia nel sangue. La Uefa consacrerà Montolivo come fenomeno agli occhi di tutta Europa, le marcature in coppa sono meno asfissianti che in campionato, e se Riccardo viene lasciato giocare..” Ma giocare in Europa è diverso.. “Senza dubbio, ma può essere addirittura più facile che giocare che nel nostro campionato. Diciamo che è diverso per mentalità e cultura. Comunque credo che la partita con il Groningen credo sia alla portata dei viola. Ho visto giocare gli olandesi la scorsa settimana. Squadra sprovveduta dal punto di vista tattico, che non vale la Fiorentina. A mio avviso la squadra viola giocherà meglio in trasferta che in casa” Merito di Prandelli…”Prandelli è molto bravo, sa dare molto carisma ai propri giocatori. Anche quando giocava gli ho sempre detto che sarebbe diventato un grande allenatore e così è stato. Fin da allora si vedeva la sua personalità, il suo carisma. Un allenatore come Sonetti era innamorato di lui. Anche quando allenava il settore giovanile dell’Atalanta, Prandelli aveva impresso questo suo carattere. Il connubio con Firenze per lui è risultato molto importante. Ha trovato un Presidente che gli ha permesso di lavorare tranquillo, senza pressioni." Prandelli ha dichiarato più volte di voler vincere questa competizione... “Io sono convinto che ci punti davvero. La vittoria del campionato non è ancora alla portata della Fiorentina ma in Europa i Viola possono arrivare fino in fondo. Ieri l’Inter ha dimostrato che in Europa i grandi campioni non bastano, mentre Spalletti, invece, sfrutta ogni gara per imparare cose nuove. Oggi non conta essere una grande squadra, la Fiorentina è superiore perché sa quale è la difficoltà di giocare in Europa. Prandelli avrà studiato l’avversario e saprà schierare la formazione migliore". Quest’anno la Fiorentina potrà riprendersi la Champions per due anni tolta ingiustamente? “Io credo che se riescono a maturare, come hanno dimostrato anche con il Milan, arriveranno a traguardi impensabili. E' importante dimostrare di essere una grande squadra a livello di mentalità quando si affrontano squadre importanti. Sono curioso di vedere anche la personalità che dimostreranno di avere in Europa”