BAKIC A RFV: "VIOLA, TI SEGUO E AD ATENE TI TIFO MA CON L'OLYMPIACOS PARTIRAI ALLA PARI. JOJO MOLTO TESO. ECCO CHI TEMERE DEI GRECI"

24.05.2024 16:00 di  Andrea Giannattasio   vedi letture
BAKIC A RFV: "VIOLA, TI SEGUO E AD ATENE TI TIFO MA CON L'OLYMPIACOS PARTIRAI ALLA PARI. JOJO MOLTO TESO. ECCO CHI TEMERE DEI GRECI"

Un cuore diviso a metà. Quello di Marko Bakic, centrocampista montenegrino dell'Ofi Creta, non può definirsi altrimenti in vista della finale di Conference League tra la Fiorentina e l'Olympiacos: innamorato pazzo, ancora a distanza di anni, della maglia viola (con la quale ha giocato nella stagione 2013/14) ma amico fraterno anche di Stevan Jovetic, il grande ex che Biraghi e soci si troveranno davanti. Eppure, dopo i classici convenevoli di inizio intervista, il tifo di quello che è stato di recente eletto il miglior mediano della Super League - il campionato greco - prende un indirizzo ben preciso: "Non so ancora quali emozioni proverò quando inizierà la partita... sto contando da tempo i giorni che mancano alla finale" racconta a Radio FirenzeViola Bakic: "So solo che sarà una grande festa per tutti ma alla fine spero che quando quest'estate tornerò a Firenze con la mia famiglia troverò lì la Conference... ma non ditelo a Stevan!".

Ci fa piacere che si sia sbilanciato, Marko. Ma riavvolgiamo il nastro parlando di lei: che campionato è stato il suo?
"Il nostro obiettivo a inizio stagione era raggiungere la fase playoff del campionato: alla fine, per tanti motivi, non ci siamo riusciti ma se devo guardare a me stesso devo dire che la mia annata è stata buona. Ho dimostrato il mio valore e ho fatto cose positive. Certo, in futuro mi piacerebbe poter giocare i playoff con la mia squadra: sono un tipo competitivo".

Quello che si è da poco concluso è stato il suo secondo anno in Grecia, dopo le esperienze in Italia, Portogallo, Spagna e Belgio: come valuta la sua esperienza nella Super League?
"Ho girato veramente tanto in questi anni e ho imparato tanto ovunque sono stato: adesso in Grecia ho trovato un buon livello di calcio perché qui ci sono quattro grandi squadre - Paok, Olympiacos, Panathinaikos e AEK - che alzano molto il livello di questo campionato. Sono felice della scelta che ho fatto".

Si aspettava, quando ad agosto scorso ha affrontato in amichevole la Fiorentina, che i viola sarebbero tornati in finale di Conference?
"Guardi, ne avevo parlato già con i miei compagni quella sera di agosto dopo la partita del Franchi: ci eravamo detti subito che nei viola c'era tanta qualità e tanti giocatori importanti. A Firenze ci sono elementi che sanno fare la differenza e anche in questa stagione la Fiorentina lo ha dimostrato. Ma sono anni che i viola giocano un grande calcio. Adesso hanno anche la possibilità di vincere la finale di Conferece".

A proposito di questo: che finale si aspetta ad Atene?
"Per il mondo greco la partita del 29 conterà moltissimo. La tifoseria dell'Olympiacos parla solo di questa gara da tempo ma anche della rivalità che c'è con i sostenitori dell'AEK, la squadra nel cui stadio verrà giocata la finale. Non sottovalutate i biancorossi: vi dico subito che è una formazione che ha degli elementi con qualità pazzesche. Ci sono giocatori che possono fare la differenza in qualsiasi momento, esattamente come nella Fiorentina. Se devo dire chi è favorito dico 50-50%: non c'è una squadra che ad oggi ha i favori del pronostico. Ho vissuto da vicino l'Olympiacos e ho seguito il 90% delle gare della Fiorentina e ribadisco: sarà una gara che verrà decisa dai dettagli".

Quanto conterà la componente ambientale del tifo biancorosso nella partita?
"Tanto, tantissimo. Quando noi dell'Ofi abbiamo giocato nello stadio dell'Olympiacos abbiamo avuto davvero la sensazione di giocare contro 12-13 giocatori: c'è un clima pazzesco... i tifosi greci sono pazzi (ride, ndr). Tutti cantano, è una cosa che si può vedere solo negli stadi del Sud America. In teoria l'impianto, come nelle finali, dovrebbe essere equamente diviso ma state certi che i tifosi di casa faranno di tutto per entrare o avere più biglietti".

Ma com'è vissuto il fatto che l'Olympiacos giocherà nello stadio dei rivali storici?
"Penso che per i giocatori biancorossi sarà uno stimolo in più. Ma anche una pressione. Io sono amico di tanti giocatori dell'Olympiacos e so per certo che loro vogliono assolutamente vincere nell'impianto di quelli che sono i "nemici" sportivi per eccellenza. La tifoseria viola dovrà fare di tutto per farsi sentire, perché troverà uno stadio - temo - tutto colorato di biancorosso: ho la sensazione che per l'Olympiacos sarà come giocare in casa".

La Fiorentina dove potrà mettere in difficoltà l'Olympiacos e viceversa?
"I viola hanno un grande allenatore e sono certo che lui preparerà la partita al meglio. Penso che se la Fiorentina ha un vantaggio è l'esperienza accumulata nella scorsa stagione. Anche i biancorossi hanno un tecnico molto bravo: Mendilibar ha messo molto equilibrio nella squadra, mentre prima l'Olympiacos aveva dei problemi. Se devo spendere due nomi che possono essere decisivi..."

Prego.
"A me piace tantissimo il capitano dell'Olympiacos, Fortounis: lui può fare la differenza in ogni momento, esattamente come Bonaventura che anche ieri ha fatto un gol splendido. Ecco, loro due possono essere le armi in più dei rispettivi allenatori nella finale".

E della rivelazione El Kaabi che dice?
"I cinque gol all'Aston Villa dicono tutto. La Fiorentina dovrà fare molta attenzione: anche il marocchino è un calciatore in grado di cambiare la partita con un colpo. Penso che El Kaabi sia un elemento che potrebbe tranquillamente giocare in uno dei top-5 campionati europei".

Non possiamo non chiederle di Stevan Jovetic: vi siete sentiti di recente in vista della finale?
"Sento Stevan tutti i giorni, anche ieri sera. Ma per ciò che riguarda la finale lo sto lasciando sereno visto che è molto teso... deve stare tranquillo. JoJo è un mio grande amico, siamo compagni di Nazionale e le nostre famiglie sono molto amiche. Non sta a me dire quanto importante sia per lui la gara di Atene, penso che lo sappiano tutti. Per lui non sarà una partita normale perché a Firenze ha scritto pagine molto importanti. Se avesse potuto scegliere quale avversario evitare... be' sicuramente avrebbe scelto la Fiorentina, che lui segue sempre con grande affetto da lontano".

Chiudiamo ancora con lei: quanto le manca Firenze?
"E' una città che porto ogni giorno nel cuore: la Fiorentina è l'unica squadra nella quale ho giocato che seguo sempre. Spero di tornare molto presto a visitarla con la mia famiglia".