BAIANO A FV, Kalinic non è in crisi. Il gioco...
Kalinic è in crisi? O è l'involuzione del gioco della Fiorentina ad aver inciso sulla media realizzativa dell'attaccante croato? Per aver una rispoosta a queste ed altre domande la redazione di Firenzeviola.it ha contattato in esclusiva l'ex attaccante della Fiorentina Francesco ''Ciccio'' Baiano. Queste le sue parole.
Cosa c'è alla base del rendimento di Kalinic in questa seconda parte di stagione?
''Non si è mai fermato. Ha giocato sempre e un calo poteva starci. Detto questo, non possiamo trascurare il fatto che la Fiorentina non produce più il gioco e la mole di occasioni da rete di prima. Nella prima fase del campionato Kalinic era la massima espressione di una Fiorentina che esprimeva un calcio di altissimo livello. Adesso il gioco non è più lo stesso, le occasioni sono meno ed è naturale che non solo Kalinic, ma tutta la squadra stia faticando in fase realizzativa''.
Come si può uscire da questa situazione?
''E' difficile dirlo. Mancano poche partite al termine della stagione e gli avversari ormai lo conoscono. Hanno memorizzato i suoi movimenti e hanno imparato a contrastarlo nel modo migliore. Tutti hanno preso contromisure speciali nei suoi confronti e alla lunga ci sta di pagare una situazione di questo tipo. E ripeto: non ricordo errori clamorosi da parte sua, semmai un po' di sfortuna come a Frosinone. Questo vuol dire che non è lui che sta sbagliando più di prima, ma che la squadra produce meno gioco e meno occasioni da gol''.
Sei d'accordo con chi dice che la prima parte di stagione della Fiorentina sia merito soprattutto di Kalinic?
''No. Semmai direi il contrario. La prima parte di questa stagione è merito di tutti: dei giocatori, della società e di Paulo Sousa. Io conosco solo due giocatori che fanno la differenza a questo livello: Cristiano Ronaldo e Messi. Tutti gli altri hanno bisogno di un squadra all'altezza, che produca occasioni da gol in abbondanza o che addirittura giochi per loro. Ad esempio: Higuain ha fatto 29 reti, ma ha anche una squadra che per 80 minuti gioca nella metà campo avversaria e lo mette in condizione di segnare con una facilità disarmante. Poi ovviamente anche lui ha i suoi meriti, ci mancherebbe. Ma il concetto di base, dal mio punto di vista, resta sempre quello''.