VOGLIAMO QUESTA FIORENTINA. CONCENTRATA, DECISA, VINCENTE. PENSARE CHE MANCAVANO 3 BIG… BELTRAN DI RAPINA, ARTHUR CHE REGIA. ITALIANO SA CAMBIARE PELLE ALLA SQUADRA

23.12.2023 10:50 di  Mario Tenerani   vedi letture
VOGLIAMO QUESTA FIORENTINA. CONCENTRATA, DECISA, VINCENTE. PENSARE CHE MANCAVANO 3 BIG… BELTRAN DI RAPINA, ARTHUR CHE REGIA. ITALIANO SA CAMBIARE PELLE ALLA SQUADRA
FirenzeViola.it

E’ un bel Natale per i tifosi viola. Chiedetelo ai mille di Monza che hanno festeggiato con i giocatori sotto la curva a fine partita. La Fiesole viaggiante sintetizza l’anima gaudente di chi guarda la classifica e vede la Fiorentina momentaneamente quarta in attesa degli altri verdetti. Ma al di là del piazzamento contano i punti: sono 30 a 2 turni dalla fine dell’andata. In palio ce ne sono altri 6 e un anno fa la squadra di Italiano girò a quota 23, rispetto ad oggi una miseria. Il primo anno di Vincenzo il girone si chiuse a 32, diciamo che i viola sono in linea con quel periodo. 

La Fiorentina ci è piaciuta tanto, anzi parecchio. E’ quella che ameremmo vedere spesso, per non dire sempre: concentrata, decisa, vincente. 

Concentrata perché al Monza non ha concesso praticamente nulla, Terracciano ha assistito infreddolito ad una stupenda partita della sua difesa: Milenkovic e Ranieri puntuali, Kayode di spinta, Biraghi una sicurezza. Concentrata significa anche non abbassare mai la guardia, cosa che invece in altre occasioni è capitato. Nel mezzo Arthur è stato protagonista di una regia inappuntabile e generosa, è uscito stremato. Duncan era ovunque con la sua qualità non solo fisica. Barak si è battuto bene, Kouame pronto ad un sacrificio perenne, Ikonè purtroppo protagonista di un gol sbagliato clamoroso, difficile anche da raccontare… Il francese è così: finché deve giocare se la cava, quando invece vede la porta comincia l’ansia. Ormai lo conosciamo. Beltran ha segnato di rapina grazie ad una mega papera di Di Gregorio nella costruzione dal basso: l’argentino ha artigliato il pallone, come se il suo ottimismo lo avesse indotto a fiutare che il portiere del Monza stava per combinarla grossa. 

Decisa questa Fiorentina perché nei duelli spalla contro spalla è stata molto determinata. Non ha mollato su nessuna zolla del campo. Una Fiorentina assai seria nell’impegno. 

Vincente perché voleva vincere ad ogni costo una sfida nella quale partitiva penalizzata: fuori Gonzalez, Bonaventura e Quarta, cioè 15 gol in A complessivamente. I 3 bomber della Fiorentina che hanno segnato più del 50 per cento delle reti dopo 17 gare (sono 26 per la precisione). Potevano farsi sentire queste assenze, invece Beltran col terzo gol in campionato (il secondo su azione, mentre in Europa sono 2) ha rimesso tutto a posto. 

Facile l’obiezione: davanti i viola avevano il Monza e non l’Inter… D’accordo, ma la formazione di Palladino pratica un ottimo calcio e ha alcuni interpreti come Colpani (già 6 gol in campionato) che possono creare problemi a tutti. Nell’aprile scorso la Fiorentina passò dallo 0-2 al 3-2 senza nemmeno accorgersene. Sminuire questo successo sarebbe un grave errore anche se il Monza nelle ultime 4 gare ha vinto solo col Genoa e perso con Juve, Milan e Fiorentina. I viola, invece nello stesso percorso hanno confezionato 10 punti, segnale di una continuità che li sta tenendo in alto.

E’ la Fiorentina di Italiano, su questo ci sono pochi dubbi. Nel bene e qualche volta nel male, c’è un timbro preciso di un allenatore che sta portando avanti un lavoro intenso e proficuo. La squadra lo segue e si vede. Qualcuno lo ha criticato accusandolo di essere un talebano, prigioniero di uno schema. Nulla di più falso: Italiano sta dimostrando di saper cambiare pelle, al momento opportuno, alla sua squadra. Ha giocato con Mina dopo 10 minuti della ripresa, passando alla difesa a tre, rinunciando a Barak, per alzare Kayode e Biraghi, pronti ad affrontare l’uno contro uno sulla linea bianca del fallo laterale perché lì stavano coi piedi i trequartisti e gli esterni, con interscambi continui, del Monza. Uomo contro uomo e Mina di testa ha fatto il proprio dovere. Ormai parlare di moduli fissi è anacronistico, così come di una solo partita: ce ne sono molteplici all’interno di circa 100 minuti di gioco. 

Adesso restano il Toro a Firenze il 29 e il 6 gennaio il Sassuolo a Reggio Emilia. Poi capiremo dove sarà la Fiorentina: se i viola continuano a crescere, il mercato potrà diventare un tassello importantissimo. E non solo per cercare un’alternativa sulla destra della difesa. 

L’attimo sta passando, va acchiappato al volo.