Se non è crisi poco ci manca... preoccupa l'arrendevolezza della squadra. Mediana evanescente, attacco senza palloni. La Fiesole si è fatta sentire con chiarezza. Fiorentina triste, tocca a Pioli riaccenderla

Se non è crisi poco ci manca... preoccupa l'arrendevolezza della squadra. Mediana evanescente, attacco senza palloni. La Fiesole si è fatta sentire con chiarezza. Fiorentina triste, tocca a Pioli riaccenderlaFirenzeViola.it
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Mario Tenerani

Non ci siamo. Lo sappiamo bene. Se non è crisi, poco ci manca… Ce lo ha ricordato anche la Fiesole a fine partita con cori chiari. Dal tirate fuori gli attributi, al “meritiamo di più” (sacrosanto), passando per il “bisogna correre per vincere”. Rimarcando, poi, la frattura insanabile col direttore sportivo Pradè. Già oggetto a fine campionato scorso di una dura contestazione e invitato gentilmente alle dimissioni. La Fiorentina è chiamata ad estrarre i “cabasisi” come avrebbe detto il maestro Camilleri. Perché in effetti la Fiorentina vista all’opera col Como è stata incompleta, ha giocato un tempo soltanto, e svuotata. Il secondo tempo dei viola, arrivato dopo una prima frazione aggressiva a battagliare uomo su uomo, è stato agghiacciante. Non tanto per la qualità del gioco, su quella si può discutere ore e magari non trovare una via d’uscita, bensì per l’arrendevolezza con la quale i viola si sono consegnati agli spagnoleggianti del Como. Detto che la squadra di Fabregas gioca un calcio sublime, che in quella formazione ci sono giocatori molto interessanti a sostegno di un futuro fuoriclasse, Nico Paz, ecco, detto tutto questo, non possiamo sorvolare sull’atteggiamento della Fiorentina facendo vendemmia di perché.

Perché i viola nella ripresa sono spariti? Perché quella garra emersa all’inizio è scomparsa? Perché con Nicolussi Caviglia in campo e successivamente Fagioli o forse sarebbe meglio dire il suo fantasma, sono partiti i “lancioni” da dietro che un anno fa avevano caratterizzato la cifra di Palladino ed esaltato le caratteristiche di Kean? Perché se Pioli chiede di alzare il baricentro, gestire la palla, occupare la metà campo avversaria i viola non fanno niente di tutto ciò? Perché a Kean e a Piccoli non è arrivato un pallone, almeno uno, giocabile? Perché Kean è costretto a mettersi in proprio per tirare in porta? Perché Pioli è stato costretto ad ammettere: “Pensavamo che servisse meno tempo per far capire certi concetti…”. Perché la Fiorentina non riesce a comprendere ciò che desidera il suo allenatore? Fermiamoci qui.  

Naturalmente il dibattito cittadino è improntato fortemente su Pioli che per altro, da uomo onesto, si è accollato ogni responsabilità. Oddio, se una squadra dopo 4 giornate ha soltanto 2 punti, non ha mai vinto e non mostra un canovaccio riconoscibile di gioco, si fa fatica a non criticare l’allenatore. Però ricordiamoci anche che parliamo di uno dei migliori tecnici italiani, vincente, e ricco di esperienza nazionale e internazionale. Tutti possono sbagliare, anche Pioli, ma se c’è un allenatore che può avere una chance di estrarre la Fiorentina dalle sabbie mobili è proprio Stefano. Poi sarà il tempo a stabilire la verità. Ora però tocca a lui entrare nella testa dei viola. Capire perché ci sono questi problemi. Che forse non sono tanto tattici. Col Como è arrivata anche l’agognata difesa a quattro, ma i risultati sono stati gli stessi della linea a tre. Ci può stare che le criticità siano anche di ordine psicologico. Qui ci sono giocatori che in linea teorica avrebbero tante potenzialità, ma in realtà mai le tirano fuori. Degli eterni Godot… Perché non esplodono mai? E noi, tutti noi, quanto siamo disposti ad aspettarli ancora? 

Magari sarebbe interessante che a Firenze ci dessimo un periodo di tregua sul fronte panchina. E’ possibile che si parli solo e sempre degli allenatori? Italiano, Palladino, Pioli… E ancora prima Montella, Iachini, Prandelli… E si potrebbe tornare più indietro. Forse sarebbe efficace parlare anche di altro. Del club, di quale sia l’idea di calcio del suo presidente. E anche dei giocatori. Che infatti i tifosi hanno invitato a darci dentro… Diciamo così…

Mediana evanescente, attacco senza rifornimenti, duelli persi in ogni zolla del campo. Questa è stata la ripresa dei viola col Como. E non è la prima volta. I volti dei viola erano spenti, persi. Pioli deve trovare lo strumento per riaccendere questa squadra. Forse ci sbagliamo, ma continuiamo a pensare che questa Fiorentina sia più forte dello scorso anno. Non ci siamo ancora arresi. Preoccupati si, ma non siamo con le mani in alto.