PENSARE AL DOPO CORVINO
Pantaleo Corvino ha fatto finalmente chiarezza sul suo futuro. E racconta di aver bisogno, forse, di una pausa di riflessione. Pantaleo Corvino ha anche reso noto che la famiglia Della Valle gli ha proposto un rinnovo, ma lui invece che ringraziare e accettare, ha chiesto tempo. In pratica Corvino si è finalmente trovato nella condizione di gente come Montolivo, tanto per fare un esempio recente. Ma rispetto a lui, ha avuto la fortuna di non trovarsi davanti una dirigenza “impostata” per mettere in castigo chi non sposa con entusiasmo il progetto.
Se fosse stato un giocatore Corvino magari sarebbe finito in tribuna per un po’ di partite con tanto di reprimenda dei vari Cognigni di turno. Invece, al massimo, rischia di percepire uno stipendio lavorando la metà di quanto ha fatto fino ad oggi. Il suo ruolo non è secondario. Conosce come nessuno i meccanismi del pianeta viola, ha tenuto i rapporti con i tifosi, ha fatto da garante per giocatori e tenici, ha mantenuto un dialogo costante con osservatori e direttori sportivi.
Il leccese, insomma, è tra i pochi in società che mastica calcio da una vita e ha contatti che possono essere utili in tanti settori. Sarebbe un errore devastante non prendere subito in considerazione l’ipotesi di un addio e di conseguenza rimandare la ricerca di un sostituto. A dire il vero, la Fiorentina, per come è strutturata avrebbe bisogno di almeno due Corvino, quindi potrebbe essere l’occasione buona per ricominciare da zero su basi solide e sicure. La stagione non sta andando bene, la società continua a fare scelte discutibili, pure la scelta degli allenatori del dopo Prandelli è stata infelice, quindi, c’è bisogno di nuove idee, energie e anche entusiasmo. Quello che sta mancando alla proprietà che senza volerlo è riuscita a contagiare squadra e tifosi.
Laura Bandinelli
giornalista de La Stampa