NAPOLI IL MANIFESTO DI ITALIANO, IL TERZO DOPO ROMA E PRAGA. PARISI E KAYODE RIDISEGNANO LE GERARCHIE, SAN PIETRO E JACK IL TRIONFO DEI NORMAL ONE

10.10.2023 10:47 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
NAPOLI IL MANIFESTO DI ITALIANO, IL TERZO DOPO ROMA E PRAGA. PARISI E KAYODE RIDISEGNANO LE GERARCHIE, SAN PIETRO E JACK IL TRIONFO DEI NORMAL ONE
FirenzeViola.it

Quella di Napoli è una di quelle partite destinate a restare negli occhi e nella memoria collettiva, d’altronde non è caso se alle prime luci dell’alba di lunedì c’era chi ha voluto - giustamente - attendere la squadra di rientro dalla Campania. Perchè anche se solo a inizio stagione vincere in questo modo al cospetto dei campioni d’Italia non è mai banale, e perchè il modo in cui sono arrivati i tre punti (importantissimi in ottica classifica) è l’ennesima dimostrazione di quanto l’allenatore rappresenti il valore aggiunto dell’universo viola.

Della celebrata vittoria del Maradona si è già detto e scritto molto, dall’intensità alle idee messe in campo fino alla tenacia di chi come Parisi ha saputo reagire agli errori, ma se oggi l’Italia calcistica celebra nuovamente questo allenatore significa che ancora una volta il suo credo, e il suo coraggio di affrontare le partite, ha convinto tutti, anche i più scettici, anche coloro i quali continuano a imputargli la sconfitta nelle recenti finali di Roma e Praga, inevitabile lato oscuro della luna viola. E invece anche nella passata stagione la Fiorentina aveva mostrato la miglior faccia della medaglia Italiano, si trattava di evolverla, come sta avvenendo con quella attuale che sembra aver accordato meglio anche altri aspetti, inclusa la difesa finale del risultato che a Napoli ha portato all’esordio di Comuzzo.

In tal senso andrà tenuto di conto pure il lavoro d’impostazione che l’allenatore ha saputo avviare sui giovani, altro tasto debole delle passate stagioni, gestendo l’obbligato impiego di Kayode e favorendo l’esplosione di Parisi che oggi restituisce due terzini che possono fare la differenza e che per questo stanno ridisegnando anche le gerarchie interne di formazione. In uno scenario del genere verrebbe da domandarsi dove può arrivare questa squadra non appena le sue punte dovessero trovare il gol con continuità, ma intanto complice la sosta tanto varrà godersi l’aria dell’alta classifica e le belle storie che arrivano dal campo. Come l’invenzione di un Quarta todocampista e trascinatore offensivo e il rilancio di un Nico Gonzalez il cui momento d’oro è uno dei segreti di questa squadra.

Ma non solo, perchè poi ci sono altre storie, come quella del ritorno in nazionale di Bonaventura, leader tecnico del gruppo ed esempio di come talvolta lavoro e merito possano pagare, o come quella di un Terracciano che in mezzo a tante parole, e nel momento del bisogno, anche a Napoli è risultato determinante dopo aver stupito tutti a Udine. Personaggi persino normali, in un pianeta assoggettato al cliché del calciatore irraggiungibile questi due “normal one” dimostrano - ce ne fosse ancora bisogno - che con il lavoro e le idee di un tecnico in evoluzione come Italiano porsi limiti, almeno oggi, non avrebbe manco troppo senso.