LA SFIDA DELL’OLIMPICO È ROBA PESANTE: LAZIO REDUCE DA 2 VITTORIE IN CAMPIONATO CONTRO UNA FIORENTINA CHE VOLA IN TRASFERTA. BELTRAN SI PRENDE LA MAGLIA, FIRENZE LO ADORA. I VIOLA VIAGGIANO A PIÙ DI 2 GOL A PARTITA
Una settimana dai sapori contrastanti. L’amaro con l’Empoli, il dolce di coppa: c’è da capire quale potrebbe essere la via di mezzo. Il derby di lunedì è stato un disastro, speriamo irripetibile per la Fiorentina, mentre la gara in Conference un brillante picnic contro i picchiatori serbi. La verità è che per tornare ad un equilibrio di rendimento la Fiorentina non dovrà prendere troppo sul serio né la prima partita, né la seconda. Troppe differenze, troppi eccessi. Con la Lazio speriamo intanto di rivedere la Fiorentina formato trasferta in campionato: i viola hanno giocato 5 volte da agosto ad oggi. Hanno vinto in 3 occasioni, con Genoa, Udinese e Napoli, pareggiato a Frosinone, perso largamente a San Siro con l’Inter. Due trionfi, un pari e una sconfitta, invece, in casa. Lontano dal Franchi per adesso i viola volano, come se le dinamiche della gara li ponessero su un terreno confortevole, più aderente alle proprie caratteristiche.
La Lazio in serie A è in ripresa: è reduce da 2 vittorie consecutive con Atalanta e Sassuolo. Prima di cadere mercoledì notte nella battaglia di Rotterdam, Sarri aveva centrato 3 trionfi in sequenza tra campionato e Champions. Rispetto all’inizio della stagione la Lazio sembra in ripresa anche se nell’ambiente ci sono polemiche legate al periodo di Immobile, irriconoscibile, e al comportamento della difesa, la coppia Casale (ora anche infortunato)-Romagnoli ha attraversato momenti migliori. Insomma, i problemi non mancano a nessuno.
La Lazio è in ritardo in classifica, se ripensiamo al secondo posto di maggio. Obiettivamente 13 punti sono pochi, ma proprio per questo la Fiorentina dovrà montare una guardia attenta per non incappare in nuove gradevoli sorprese.
Lazio e Fiorentina lunedì sera peseranno le proprie ambizioni, partita che si annuncia molto interessante.
Il Cukaricki si è rivelato avversario modesto, ma la prestazione della Fiorentina è stata molto seria e feroce nella ricerca di in risultato pingue. Sono arrivare diverse indicazioni, tra queste spicca la doppietta, farcita da una traversa, di Beltran. L’argentino si è sbloccato alla 14esima gara stagionale dei viola, ma francamente anche in precedenza aveva fatto vedere qualcosa di buono. Latitavano i gol e finalmente sono arrivati. Beltran è intelligente, veloce, scaltro quando occorre. Il fisico non è prepotente, ma sguscia come un’anguilla. I movimenti ci sono piaciuti più delle reti fatte e la seconda, sia chiaro, è stata di rara bellezza. Beltran si è preso la maglia. Di contro Nzola, figlioccio di Italiano, è stato assente all’appello. E’ entrato in campo ciondolante, scarico di motivazioni. Nzola sta pagando sul piano psicologico il salto da La Spezia al Cupolone. Ha bisogno di ritrovarsi, la panchina lo aiuterà a riflettere. Italiano che lo ha voluto a Firenze e che lo ha sempre stimato, nel dopo partita gli ha fatto capire di non essere contento. Capita nel calcio. Il giocatore bravo è quello che sa rialzarsi. Ora, però, Firenze vuole Beltran. Anche in Argentina stanno seguendo la traiettoria dell’ex River. Certo, i gol fabbricati in Conference non hanno lo stesso peso di quelli del campionato, proprio per questo già a Roma Beltran sarà chiamato ad una riprova immediata.
Il 6-0 rifilato ai serbi, ha fatto lievitare il coefficiente dei gol segnati dai viola in questo primo segmento stagionale: ora il conto dice 30 centri (di cui 18 in A e 12 in coppa) in 14 impegni. La media è di 2,14 a partita. Non male, considerando che i centravanti, Nzola e Beltran, ne hanno fatti solo 3 in tutto. Prima la Lazio, poi la Juve, tutta roba pesante…