Il caso della preparazione fisica e la soglia di fatica, ora occhio ai cambi drastici. Vanoli non abbia pietà, c'è poco da salvare. Decida con coraggio senza fare sconti ai senatori

Il caso della preparazione fisica e la soglia di fatica, ora occhio ai cambi drastici. Vanoli non abbia pietà, c'è poco da salvare. Decida con coraggio senza fare sconti ai senatoriFirenzeViola.it
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Angelo Giorgetti

Vanoli sa che lo aspetta una dura salita, ascolti tutti i giocatori e poi con coraggio pedali verso decisioni forti. E’ l’unica speranza che resta: un allenatore deve entrare nella testa della squadra, ma se capisce che c’è qualcosa di marcio ha il dovere di intervenire subito per smazzare, ripulire, perfino choccare se la situazione è calcisticamente drammatica. Ripartire con semplicità da quello che c’è è giusto, devono essere però eliminate le zone d’ombra che hanno trascinato la  Fiorentina in fondo alla classifica.

Negli ultimi giorni è emerso in tutta la sua evidenza il caso-preparazione e l’innesco è partito dall’interno: ha cominciato il nuovo Ds Goretti sottolineando che la squadra si deve ‘allenare, allenare, allenare’, lo ha ribadito Galloppa dopo il Mainz (‘Con l’allungarsi della partita caliamo fisicamente’), è entrato a piedi uniti Piccoli dopo il pareggio contro il Genoa (‘Dobbiamo migliorare la nostra condizione fisica’) e perfino nelle parole del presidente Commisso riportate dall’ufficio stampa viola è tornato il concetto (‘In questa sosta dobbiamo allenarci al meglio’). Ma chi aveva l’ultima parola sull’impostazione degli allenamenti, considerando che sul lavoro di tutti i preparatori viola c’è il cappello dell’area sanitaria diretta dal dottor Pengue?

E’ ovvio che lo staff di un nuovo allenatore abbia ampi spazi di manovra e comunque qui non si tratta di colpevolizzare, bisogna individuare i vecchi errori - se ci sono stati - e prevenire quelli nuovi. Perché basta riavvolgere il nastro per ricordare che le tante squadre allenate da Pioli non hanno mai lavorato con un numero alto di giri, la soglia della fatica negli allenamenti è stata in genere sorvegliata per permettere ai giocatori di essere lucidi e assorbire principalmente nozioni tattiche spesso declinate a livello individuale. Occhio dunque ai dati per impedire che l’acido lattico prodotto fosse maggiore di quello smaltito, perché oltre questo limite personale si esce dalla ‘zona di comfort’ che rende l’allenamento più funzionale all’apprendimento.

Un autogol, in un calcio sempre più dinamico e basato sui cambi per mantenere alto il livello della corsa? Se una squadra ha grandi doti tecniche riuscirà comunque a gestire la partita e in più _ come ai tempi del Milan _ se hai fra gli altri Leao e Theo Hernandez _ gli strappi di ritmo arrivano da soli. Questo è successo poco a Firenze, i giocatori non avevano le doti per costruire partite dominanti, gestire il palleggio alto, né imporre accelerazioni attraverso le loro doti naturali, a parte forse Dodo: una scelta che la Fiorentina ha pagato cara, soprattutto perché nell’epoca dei 5 cambi il ritmo si alza nuovamente a partita in corso e i 5 di movimento che restano in campo devono sopportare velocità altissime aumentando il rischio di stress fisico e lesioni. Questo porta alla mancanza di lucidità e all’affanno di cui parlavamo prima, la stessa che poi si evidenzia anche negli svarioni nelle marcature.

Lo studio sulla corsa: vince chi ha più intensità
Uno studio sulle partite del mondiale in Qatar del 2022 ha evidenziato come in 9 occasioni su 16 le squadre sconfitte avessero percorso più chilometri: in sostanza, pur correndo meno avevano vinto quelle in grado di coprire più distanza ad alta intensità, avendo costanza di rendimento nei momenti decisivi. Esattamente quello che non è riuscito alla Fiorentina. Vanoli ha certo ben chiaro questo problema, che però non dovrà essere affrontato dopo 4 mesi dall’inizio della stagione con un cambio drastico degli allenamenti. Ci vorrà equilibrio per impostare qualcosa che abbia un senso, senza stravolgere una situazione che è delicata ma potrebbe perfino peggiorare se venisse affrontata con l’ansia del recupero fisico.

Proprio Vanoli dopo la partita contro il Genoa ha espresso due concetti che meritano una riflessione. Il primo è preoccupante e il secondo invece getta un po’ di luce su un atteggiamento che nelle scorse settimane è saltato all’occhio per la deriva delle proteste in campo.  Secondo Vanoli ‘ci sono ancora tanti giocatori che devono capire dove sono arrivati’, è questo un passaggio chiave e poco depone a favore di tutto l’ambiente, al punto che viene un dubbio: chi è dentro il club, ha capito che cos’è la Fiorentina e sa trasmetterlo ai nuovi arrivi? Sono passati centoventi giorni e ancora, secondo Vanoli, c’è da lavorare su questo aspetto.

Ora basta con le proteste 
Vanoli ha poi parlato di ‘fastidio’ per aver visto atteggiamenti sbagliati in campo'. Tante mani alzate per protestare (soprattutto sul secondo gol) e sette-otto giocatori compreso De Gea in attesa del fischio dell'arbitro, come se un’ipnosi collettiva potesse essere vincente. Nel frattempo Colombo ha segnato da terra e la Fiorentina ha fatto una delle sue pessime figure in difesa, l’ottava per i gol presi su palla inattiva. Anche prima di Pioli, lo show delle proteste ha trovato nel capitano Ranieri il massimo rappresentante con toni e metodi che hanno attirato l’attenzione per una mimica da urlo: da una parte i critici, dall’altra gli entusiasti (soprattutto fra i tifosi a caccia di grinta). Le opinioni diventano marginali se arriva un allenatore che censura questo comportamento, anzi nella circostanza di Genova lo considera ‘fastidioso’. Ci potrebbero essere novità anche per la fascia? Non lo sappiamo, ci permettiamo solo di consigliare a Vanoli un confronto molto franco all’interno dello spogliatoio su tutti i temi, compreso questo. La Fiorentina che dovrà lottare per salvarsi avrà bisogno di tutte le energie, invece di disperderle nelle proteste che, quando diventano una costante coreografica, rendono  antipatici. Figuriamoci se la Fiorentina in queste condizioni ha bisogno di ulteriori nemici.