FIORENTINA, UN MERCATO AL CONGIUNTIVO E GIOCATO IN CONTROPIEDE. AUMENTANO I "SE", DI CERTEZZE SOLAMENTE L'OMBRA. DA QUI IN AVANTI SOLO PRIME SCELTE, AD OGGI NON È UNA SQUADRA MIGLIORATA RISPETTO AL PASSATO 

06.08.2023 10:09 di  Luca Cilli  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA, UN MERCATO AL CONGIUNTIVO E GIOCATO IN CONTROPIEDE. AUMENTANO I "SE", DI CERTEZZE SOLAMENTE L'OMBRA. DA QUI IN AVANTI SOLO PRIME SCELTE, AD OGGI NON È UNA SQUADRA MIGLIORATA RISPETTO AL PASSATO 

Considerato che l'obiettivo della Fiorentina è quello di migliorare un organico che a detta dei dirigenti è già di per sé competitivo, ad oggi i giocatori acquistati dal club - al contrario delle intenzioni iniziali - non sembrano poter dare quel qualcosa in più. Chiaramente sulla carta, perché poi sarà sempre il campo a dare il suo verdetto. Ad eccezione di Parisi, un grande affare per costi e qualità del giocatore, tutti gli altri calciatori sin qui arrivati al Viola Park rappresentano delle grandi incognite. Alcuni vere e proprie scommesse. Da Sabiri ad Arthur, passando per Infantino sino ad arrivare a Yerry Mina, l'ultimo innesto in ordine cronologico.

Come accaduto in più di una circostanza la Fiorentina ha fiutato l'occasione pensata inizialmente da altri, in questo caso il Cagliari. In materia di mercato nulla di sbagliato, ognuno usa le strategie che ritiene opportune. Ma una società del calibro della Viola il mercato deve "aggredirlo" e non sempre giocarlo in contropiede. E qui torna in ballo l'operazione Parisi. La migliore, per tempistiche e concretezza, a cui però al momento manca un seguito.Yerry Mina infatti va ad aggiungersi ai tanti "se" che hanno fin qui contraddistinto la campagna acquisti della Fiorentina. Per la gran parte caratterizzata dall'uso frequente del congiuntivo. Il difensore centrale colombiano, strappato con un blitz notturno al Cagliari, è un grande punto di domanda. Che si va ad inserire in un reparto che dopo la cessione di Igor al Brighton per una cifra triplicata rispetto al valore del difensore, grazie al lavoro degli intermediari che hanno portato sul tavolo un'offerta probabilmente impensabile alla vigilia della trattativa, ha bisogno al contrario di certezze. Per giunta anche di alto livello.

Nulla contro Yerry Mina, diversi anni fa considerato un potenziale crack nel ruolo. Ma negli ultimi 6 anni fra Barcellona ed Everton ha giocato 99 partite, una media di 16-17 gare a stagione. Ed in quella appena trascorsa prima di svincolarsi dal club inglese appena 8, con meno di 700 minuti messi insieme. I diversi infortuni hanno sicuramente inciso sulla continuità di impegno e rendimento, ed Italiano si ritroverà un calciatore tutt'altro che pronto ma da provare a rilanciare. Per rendere migliore il reparto difensivo serviva e serve altro. Sutalo ad esempio, e la trattativa con la Dinamo Zagabria sarà riallacciata nel momento in cui i croati capiranno come andranno i preliminari di Champions League.

L'altra enorme incognita che l'allenatore dovrà gestire è Castrovilli. Difficile comprendere come possa riprendere la quotidianeità con la Fiorentina, che non gli ha prolungato il contratto in scadenza nel 2024 e anche per questo motivo lo ha ceduto al Bournemouth per 12 milioni. Un viaggio breve, non di sola andata. I risultati emersi dopo le visite mediche in Inghilterra infatti hanno indotto il Bournemouth a lasciar perdere. Un peccato per Castrovilli, centrocampista di alta qualità ma suo malgrado molto fragile sotto il punto di vista fisico. Un problema per la società che adesso dovrà ingegnarsi per trovare soluzioni alternative che possano soddisfare tutte le parti in causa. Non è una estate semplice, perché in tutto questo c'è da sistemare anche la vicenda Amrabat. Il giocatore non convocato per la tournée in Inghilterra aspetta solamente il momento giusto per andare al Manchester United.

La Fiorentina è pronta ad incassare, dovrà essere altrettanto abile a spendere bene per quei profili che valgono davvero l'investimento. A meno di un mese dalla fine del mercato ed a qualche settimana dall'inizio della stagione adesso servono prime scelte e non seconde, calciatori in ascesa e reduci da annate importanti. Grabara, ad esempio. È un portiere molto forte, ha giocato con il Copenaghen la Champions League da protagonista, rappresenta un investimento per il presente e per il futuro. Ha qualità tecniche importanti, con ampi margini di miglioramento. Gli stessi che ha mostrato con costanza campionato dopo campionato. Passare da Grabara che gioca da titolare la Champions League a Christensen, senz'altro interessante ma che è retrocesso con l'Herta Berlino non appare come un upgrade. Ma al contrario un altro passaggio di un estate in cui la Fiorentina al momento non si è ancora migliorata rispetto al recente passato. Nota a margine: oltre ai centrali difensivi ed al portiere serve anche un attaccante. Il problema è vecchio, ma come evidenziato anche nell'ultima amichevole contro il Newcastle sempre attuale. Sarà questa l'estate giusta per invertire la tendenza?