FIORENTINA, C’È DA LAVORARE. TERRACCIANO TITOLARE, LUI È AFFIDABILE. BELTRAN VA AIUTATO A TROVARE LA PORTA. NZOLA DEVE RIACQUISTARE SICUREZZA. ARTHUR-MAXIME INSIEME: TROPPO LEGGERI. BOMBER RANIERI, MODELLO DI CALCIO
Una corsa contro il tempo, nei prossimi 5 giorni altri due impegni per i viola: domani Udine, giovedì Frosinone. Non è facile trovare lo spazio per riflettere, ma un’analisi va fatta e Italiano, dal canto suo, la sta già facendo. Perché Genk ha lasciato cose buone, resta un pari in trasferta, ed una buona tenuta fino all’ultimo periodo della gara, ma anche punti interrogativi. Siamo quasi alla fine di settembre e la sensazione è che per Italiano ci sia ancora tanto lavoro da fare per assestare formazione e manovra.
Partiamo da Christensen: nei suo confronti zero voglia di processi, ma il danese di Genk al momento non è da corsa. Con i piedi ci siamo, con le mani meno, soprattutto quando la palla vola alta. Alcune uscite da brivido hanno tenuto in apnea i tifosi viola. Sembrava che il pallone fosse scivoloso come una saponetta. Il mercato non ha rinforzato un ruolo delicato come quello, anzi: Cerofolini, ammirato nel finale di stagione, dava molte più garanzie rispetto al danese.
La Fiorentina ha un bravissimo preparatore di portieri, Marco Savorani, ora in condivisione con la Nazionale di Spalletti. Per questo c’è la speranza che Christensen migliori, ma per adesso avanti tutta con Terracciano. I suoi detrattori dovranno rassegnarsi: in attesa che gli uomini del mercato viola facciano finalmente un vero investimento, tra i pali il più affidabile rimane Pietro Terracciano. Non avrà guizzi particolari, ma non fa papere. Quando esce la presa è buona. In altre parole, Terracciano è affidabile. Mica poco per un portiere.
ll tema vero però è l’attacco, inteso dalla parte dei centravanti. Cabral e Jovic non avevano soddisfatto Italiano - non solo lui - e infatti sono stati mandati via entrambi: al loro posto Nzola e Beltran. In 7 gare ufficiali giocate fino ad oggi nessuno dei due ha timbrato: a referto è finito solo Kouame, esterno e in emergenza terzo numero nove nella lista di Italiano. Non c’è traccia di Beltran e Nzola.
La Fiorentina però in questo percorso ha realizzato 13 reti, quasi 2 a partita: non si può dire che la fase offensiva funzioni malissimo, la verità sommai è che tra i viola segnano tutti, tranne i centravanti… Che significa? Si sprecano le tesi: chi critica Italiano rinfaccia all’allenatore italo-tedesco la scarsa propensione a misurarsi con le punte centrali, ma l’obiezione è che Vlahovic con Vincenzo ha fatto 17 reti in un girone. E’ possibile che un tecnico votato ad offendere possa aver difficoltà con i centravanti? Il discorso per noi non torna, ciò non toglie che Italiano per primo debba trovare una soluzione efficace.
Il Beltran visto a Genk è un giocatore che fa molta fatica a travestirsi da Nzola. Su quest’ultimo bisogna giocare lungo, vuole la profondità, mentre l’argentino è bravo sul corto e in particolare in area avversaria, lo ha ricordato anche Italiano. Solo che la squadra ce lo deve portare. E qui torniamo a Italiano: l’allenatore viola ha spiegato che viene dall’Argentina ed ha bisogno di un periodo di ambientamento. Comunque si aspetta molto dall’ex River perché “gli attaccanti devono dare di più”, ma è altrettanto vero che l’altro 50 per cento spetta a Italiano e ai compagni di Beltran.
Come? Gli esterni nella Fiorentina sono considerati punte, non crossatori: devono andare a cercare il gol, stringono dentro il campo mentre ad allargarsi sono i terzini che salgono. Dodò e Biraghi, ma anche Kayode e Parisi, dalla linea di fondo possono servirlo fronte alla porta, meglio palla a terra oppure un centrocampista può scegliere l’imbucata nel breve dal limite dell’area e Beltran può sgusciare con i suoi mezzi tecnici che non sono banali. Col Genk ha toccato pochi palloni, ma li ha ‘puliti’ tutti con perizia. Su Beltran la Fiorentina e Italiano si giocano molto. Quanto a Nzola, ci viene il sospetto che l’angolano stia soffrendo una piazza importante e l’astinenza dal gol: ci pare stia perdendo sicurezza e invece proprio quella dovrebbe ritrovare.
Il gol sbagliato in Belgio è stato un errore grave, forse imputabile proprio a questa mancanza di serenità interiore. Anche su di lui Italiano dovrà lavorare con il vantaggio di conoscerlo come nessun altro allenatore. Lo ha già allenato e fatto segnare.
Nel frattempo, però, Vincenzo ha trovato un bomber fenomenale, specialità palle inattive… Luca Ranieri, classe ’99, canterano viola da sempre, non solo è esploso come difensore centrale - bravo Italiano a trasformarlo così da terzino mancino -, ma addirittura è diventato decisivo per buttarla dentro. Senza dimenticare che nella ripresa aveva fornito un assist pazzesco - dalla linea di fondo… - a Milenkovic. Peccato che il serbo abbia sprecato malamente. Ranieri è in crescita esponenziale, la sua è una storia bellissima da raccontare. Cresciuto con la maglia viola addosso, protagonista di una gavetta durissima, escluso dai ritiri di Moena e in Austria un anno fa, ma inserito nelle liste come prodotto del vivaio, si è preso una grandissima rivincita. Ranieri è un modello di calcio, quello che ci piace di più. Ce ne fossero come lui.
Una menzione particolare per Kayode, al debutto continentale ad appena 19 anni: si è mosso come un veterano, affidandosi a giocate intelligenti. È un altro che può fabbricare una carriera interessante.
Nella seconda parte della gara al minuto 63 ha debuttato tra i viola Maxime Lopez al posto di Mandragora: centrocampo a tre con Arthur, rimasto davanti alla difesa e Duncan. Altra sensazione, Arthur e l’ex Sassuolo insieme non sono ben assortiti, la cerniera della mediana diventa leggera. Non è un caso che poco dopo la Fiorentina sia andata in difficoltà, il Genk ha spinto di più e la mancanza di centimetri si è avvertita sui piazzati, era entrato anche Parisi, sicuramente non un saltatore. Dal giusto assortimento del centrocampo passa quasi tutto del futuro viola. Un altro nodo difficile da sciogliere.
I tifosi sono col fiato sospeso per Gonzalez: tra qualche ora ne sapremo di più. Ieri il giocatore aveva ancora dolore nella zona addominale, ma raccontano che si mostrasse fiducioso di fronte ad un ritorno celere. Solo sensazioni, aspettando il responso medico definitivo. E’ pedina fondamentale per Italiano, se l’argentino dovesse rimanere fuori a lungo sarebbe un guaio serio per la Fiorentina. Non pensiamoci.