C’è “lei”... deve vincerla Firenze. La squadra ora va sostenuta perché da sola non ce la fa. Salvezza, tutto il resto non conta.

C’è “lei”... deve vincerla Firenze. La squadra ora va sostenuta perché da sola non ce la fa. Salvezza, tutto il resto non conta.FirenzeViola.it
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Mario Tenerani

Il grande Mario Ciuffi - quanto ci manca la sua simpatia corrosiva in un’epoca di odio via social - era talmente viola dentro da non nominare neanche la nemica storica. Il sinonimo azzeccato della squadra bianconera, era “Lei”. Sabato prossimo al Franchi arriverà proprio “Lei”, la Juventus. Andiamo subito al cuore del problema: dovrà vincerla Firenze questa partita perché la Fiorentina non basta. Il frangente è delicatissimo - inutile ricordare la classifica vergognosa -, i viola da soli non ce la possono fare. E non perché questo gruppo non abbia al proprio interno valori tecnici. Semplicemente perché questi non emergono più. Il tappo che li rinchiude in questo involucro di incertezza è la paura. Questa squadra è terrorizzata. Basta ripensare alla sfida col Lecce, dove ad un certo punto, sotto una valanga di fischi, ha cominciato a sbagliare un passaggio dopo l’altro.

E a Genova? La Fiorentina ha preso due gol che difficilmente si vedono nelle serie inferiori. Se questi non si spiegassero con il terrore, allora bisognerebbe parlare di sbagli da scuola calcio. E non è così. I tifosi hanno sostenuto i viola tutta la partita e alla fine, pur ricordando che pretendono lottatori e undici leoni, la Fiesole viaggiante ha incitato gli uomini di Vanoli. Questa è l’unica via. Sono i calciatori che devono traghettare in un porto sicuro questa nave che imbarca acqua da molte falle, apertesi a causa di una miscellanea di errori trasversali, dal campo alla scrivania. Ma i processi adesso non avrebbero senso, tanto ormai lo scenario è ben leggibile, auguriamoci per tutti. Aspettiamo la salvezza, poi sarà tirata una linea. Così non si può più immaginare di fare calcio. 

Per tale ragione oggi non ha senso occuparsi di altri temi, tipo lo stadio o l’eventuale cessione della società. Sono armi distrazioni di massa che contribuiscono ad allontanare la concentrazione generale dal reale obiettivo, la permanenza in serie A. Il resto adesso non conta. La Fiorentina in B sarebbe un disastro assoluto: morale, sportivo, economico e finanziario. Ci vuole un blocco unico come solo Firenze sa fare nei periodi più brutti.

Vanoli sta lavorando a fondo non solo sui giocatori, ma anche sul contorno della prima squadra. Sta attento a tutti i settori, comunicazione compresa. Fa squadra con Goretti, il neo diesse viola (subentrato al posto del dimissionario Pradè che anche ieri è stato avvistato a Firenze) che lo ha voluto e con il quale ha giocato ai tempi del Bologna. Loro due, più Rubino in appoggio, rappresentano la “commissione tecnica” che deve gestire questa emergenza. Se riusciranno nell’impresa riscuoteranno il grazie di tutti. Intanto c’è “Lei” per una sfida che non sarà mai come tutte le altre. Batterla vale doppio. In tutti i sensi.