ROGGI, Una vita per il calcio

09.09.2010 18:21 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: datasport.it
ROGGI, Una vita per il calcio
© foto di Giacomo Morini

Moreno Roggi, ex calciatore e procuratore si racconta a datasport.it: "Faccio questo mestiere dal 1984"

Moreno Roggi, ex grande calciatore della Fiorentina, è oggi uno dei più importanti procuratori a livello internazionale. Tra i suoi assistiti ci sono giocatori del calibro di Massimo Ambrosini e talenti ormai definitivamente maturati come Giandomenico Mesto e Stefano Morrone. Prima calciatore, poi direttore sportivo, ora manager e grande volontario nella lotta contro la SLA, la sclerosi laterale amiotrofica, gravissima malattia per la quale raccoglie fondi attraverso la fondazione di Stefano Borgonovo e l'associazione Ex Viola, da lui fondata nel 2007 assieme ad altri ex giocatori che hanno vestito la maglia della Fiorentina.

Lei viene considerato uno dei più migliori procuratori in circolazione a livello internazionale. Come nasce la sua carriera? Quali episodi sono stati determinanti?
Tutto comincia nel dicembre del '78 quando, a causa di un bruttissimo infortunio, devo smettere di giocare. Mi devo reinventare tutto, avendo capito che non avrei potuto più fare il calciatore. L'occasione d'oro me la offre il presidente del Prato, Andrea Toccafondi: mi propone la direzione sportiva della squadra. Inizia un percorso che durò ben 5 anni. La vera e propria svolta arriva nel 1984 quando decido di muovere i miei primi passi nel mondo della procura sportiva, assieme ad un altro grande collega, Antonio Caliendo. A parte una breve esperienza come direttore sportivo della Fiorentina nel '90-'91, sono già quindi 26 anni che lavoro in questo ambito.

Signor Roggi, che cosa ne pensa della sessione di mercato appena conclusa?
Ritengo sia stato un mercato di fantasia e di denaro. Purtroppo i soldi non sono andati a squadre italiane, Inter a parte, ma credo siano stati fatti degli ottimi investimenti. Ibrahimovic e Robinho sono due acquisti super per il Milan, sicuramente è la squadra che si è rafforzata più di tutti. Eccellente anche il mercato del Genoa, il club forse più attivo sul mercato. L'Inter, a mio parere, ha fatto bene a non comprare nessuno. L'anno scorso ha vinto tre competizioni una più importante dell'altra e quest'anno farà sicuramente ancora bene. Bisogna solo vedere se Benitez farà sentire la mancanza di Mourinho o meno. Per ciò che concerne la Juve, credo abbia fatto un'ottima politica riguardo ai giovani che, però, darà i suoi frutti tra un po' di tempo.



Dunque il Milan è allo stesso livello dell'Inter?
Assolutamente si. Per quanto riguarda la fase offensiva è davvero una delle squadre potenzialmente più forte in Europa. Allegri, inoltre, è un ottimo allenatore che saprà gestire al meglio la squadra.

Per il mese di gennaio quali società si muoveranno secondo lei?
Credo che al Milan siano necessari uno o due acquisti in difesa,soprattutto un esterno basso, ma tutto dipende dalle condizioni di Nesta. All'Inter non serve nulla, se non valorizzare il giovane e talentuoso Coutinho, magari cedendolo in prestito a qualche squadra per un anno facendolo maturare. A Roma e Juve non serve nulla in particolare.

Ritiene che il campionato sia più equilibrato dell'anno scorso?
Credo proprio di si. Ci sarà molta più verve per la vittoria dello scudetto. La Roma e la Juve si possono inserire, ma credo che le due grandi protagoniste saranno Inter e Milan.

Il talento migliore qual è secondo lei?
Balotelli sicuramente. E' un grande peccato per il calcio italiano aver perso un talento del genere, ma credo che la scelta fatta dall'Inter sia stata l'unica possibile. L'Inghilterra è l'ambiente adatto per lui e quest'anno dimostrerà a tutti il suo vero valore.

Che cosa ci dice della sua esperienza di volontario in una grande partita fuori dal campo: quella contro la SLA.
Da diverso tempo sto cercando di dare il mio contributo per sconfiggere questa maledetta malattia. Sia con la fondazione Borgonovo sia con l'associazione Ex Viola, stiamo tentando di raccogliere più fondi possibili da dare alla ricerca, ma anche a coloro che necessitano di assistenza medica, economica e rieducativa. Questa battaglia, alla quale contribuiscono molte persone, tra cui voglio ricordare Kurt Hamrin e Antognoni, sarà lunga e difficile, ma son sicuro che riusciremo a vincerla".