DI LIVIO, Il "secondo" amore non si scorda mai
Il primo amore non si scorda mai...ma nemmeno il secondo. Per Angelo Di Livio, capitano della Florentia Viola prima e della Fiorentina poi, è proprio così. Sei lunghe stagioni, dal '93 al '99, costellate di successi in maglia bianconera non possono scalfire il rapporto con Firenze e la sua squadra nella permanenza gigliata durata altre 6 stagioni, fra il 1999 e il 2005. Certo, il palmares torinese (tre scudetti, una coppa Italia, due Supercoppe Italiane, una Champions League, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale) testimonia quanto Di Livio abbia saputo vincere con la “vecchia signora”. Ma l'amore con Firenze, seppure segnato dall'unica vittoria in Coppa Italia nel 2001 alla vigilia della scomparsa di quella Fiorentina, resta qualcosa di più grande. Non a caso fu proprio lui a lanciare la rincorsa viola coronata nel raggiungimento del girone di Champions. Oggi, Di Livio, ha da poco terminato il corso da allenatore “di seconda”, ma nei suoi piani c'è il master a Coverciano, in ottobre, per avviare una nuova giovinezza sulla panchina di qualche club.
Di Livio, stasera c'è Fiorentina-Juventus...“E conta molto poco che sia la prima di campionato. E' una di quelle sfide che non hanno bisogno di preparazione. So come viene vissuta a Firenze, sono sicuro che tutta la squadra arriverà al fischio d'inizio con la giusta concentrazione”.
A Torino, non accedeva tutto questo...”Ovviamente eravamo abituati a sfide di un certo livello, ma per molti di noi si trattava sempre di una partita particolare. Anche la Juventus avrà voglia di fare bene”. Ha seguito le sue due ex squadre nei preliminari? “Certamente, anche se ero convinto che sarebbero passate entrambe. Erano delle gare scontate seppure arrivassero in un momento particolare della stagione. I gironi? La Juve dovrà stare attenta al Real, ma anche lo Zenith è una squadra molto insidiosa. Quanto alla Fiorentina credo che non debbano avere paura di nessuno. Ci vorrà una buona dose di personalità, ma su questo sono convinto che Prandelli saprà lavorare nel migliore dei modi”.
Dicevamo di Fiorentina-Juventus....“Una partita particolare anche per me. Sei anni a Torino sono indimenticabili, ma la fiorentinità mi è entrata dentro l'anima, e per questo ho sempre dato tutto con la maglia viola”.
Meglio il gruppo di Prandelli o quello di Ranieri? “Dal centrocampo in su la Juve è la squadra più forte, ma a Firenze saranno senza Chiellini e credo che la difesa possa essere il loro punto debole. La Fiorentina, invece, è decisamente più completa. Fossi un giocatore della Fiorentina non snobberei per niente l'idea di vincere lo scudetto. Il calcio è strano, non mi stupirei più di tanto se fosse l'anno dei viola”.
Quindi stasera farà il tifo per la Fiorentina...”Certo che sì, perché dovrei nascondermi? Sono grato alla Juventus per tutto quello che ho vinto. Ma quello con Firenze è un amore particolare”. Seppure sia stato il secondo.