Bologna, Bernardeschi si presenta: "10 anni fa disse no la Fiorentina. Sulla Juventus..."

Federico Bernardeschi parla da nuovo giocatore del Bologna, presentandosi davanti ai microfoni in conferenza stampa e tirando in ballo anche le sue due tappe della carriera in Italia, la Juventus e la Fiorentina: "L'accoglienza qui è stata molto positiva - le parole riportate da TMW - voglio ringraziare i tifosi per questo. Bologna è una piazza calda, si sente che c'è entusiasmo. Ora sta a noi dimostrare ancora qualcosa in più. Il mio rapporto con il passato è meraviglioso: ho cambiato 4 società se includiamo Crotone (dove sono stato in prestito). Ci sta che qualcuno si sia arrabbiato quando sono andato via dalla Fiorentina, ma poi alla Juventus sono entrato in una società molto importante e abbiamo raccolto diversi successi. Ho rispetto per tutte le società in cui sono stato. Nella Juve sono diventato l'uomo e il calciatore che sono oggi, dunque c'è grande gratitudine".
Una decina di anni fa c'era stata la possibilità di venire a Bologna, se lo ricorda?
"Sì. Non avevo molta scelta, decideva la Fiorentina ai tempi, perché ero solo un ragazzo. Alla fine sono finito in Serie B al Crotone".
Cosa può dare a questo Bologna?
"Ringrazio la società, i direttori, i dirigenti ed il mio procuratore che mi hanno dato l'opportunità di riportarmi in Italia in una realtà che sta diventando sempre più importante e che ormai si è affermata. Mi era stato detto che questo era un gruppo molto coeso, ma fino a quando non ci sono entrato dentro potevo basarmi solo sulle voci. Invece questo è un gruppo sano, fatto di giovani e di uomini con valori seri. Sono molto orgoglioso di farne parte. Mi hanno accolto veramente alla grande. Sono venuto per incrementare ancora di più questi valori. Abbiamo tre competizioni davanti a noi e serviva implementare la rosa perché è un bene per l'allenatore".
Quanto pensa alla Nazionale?
"Ho vinto un Europeo, ma non ho mai giocato un Mondiale. Voglio fare di tutto per esserci. Non ho ricevuto chiamate da Gattuso ancora, ma forse perché sono stato via 5 anni. Ci può stare"
Ha parlato con Vincenzo Italiano?
"Sì, ci siamo confrontati prima di venire qui. Mi trovo molto bene con lui, è una persona diretta, onesta. Abbiamo scambiato le nostre opinioni calcistiche e ci siamo subito trovati in sintonia. Per me è stata una componente importante che lui fosse qui".
Come sta dal punto di vista fisico?
"Sono mesi che non gioco una partita, i ragazzi sono partiti prima di me, ma sto bene e spero che tutto questo possa trasparire all'esterno. Ora devo continuare a lavorare sodo".
Le è mancato il Fantacalcio?
"Forse non lo capirò mai. La gente si diverte e noi prendiamo insulti. È tutto naturale e fa parte del processo. C'è addirittura gente della mia famiglia che mi insulta".
Le è mancata la pressione?
"Ho preso casa nel cuore di Bologna. Mi piace vivere la città, mi vedrete spesso in centro con la mia famiglia. Sono una persona adrenalinica e a cui piace mettersi piccole pressioni tutti i giorni. Sono sincero: mi è mancato. Bella l'esperienza in Canada ma quando arrivavo a casa qualcosa mi mancava. Quando si è abituati a fare questo lavoro si ha una routine e delle emozioni interiori da cui non è facile separarsi. È per questo che noi calciatori facciamo fatica a ritirarci".
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