SPALLETTI, Jack? Ha tutto ciò che ha fatto vedere ieri
A Coverciano ha preso il via il ritiro della Nazionale, in vista delle gare con Malta ed Inghilterra, al quale prendono parte anche i due viola Biraghi e Bonaventura. Il primo giorno come di consueto si è svolta la conferenza stampa del ct Luciano Spalletti.
Considerazioni nel primo mese: "Le considerazioni sono forzatamente influenzate dal piacere di vivere questo ruolo, per cui sono tutte molto belle e positive. Andandoci dentro uno trova anche delle complicazioni. Come viverci dentro dipende da me e il mio dipendere è sempre positivo, è uno stile di vita che mi sono ritagliato per stare bene dentro la tuta che mi sono ritagliato. Se poi questa tuta è dell'Italia è una cosa bellissima. Conoscenze ne ho approfondite perché anche se si rimane a casa, ci siamo sempre sentiti con Emiliano e con il presidente ed approfondito il lavoro da fare. Sono venuto in contatto con molti colleghi anche che non conoscevo e poterli vedere sul campo, è un lavoro stimolantissimo. Contano le differenze, bisogna diventare migliore degli alti e le conoscenze appunto di migliorano".
Sarri dice che preferisce che i suoi restino a casa: "Il mio collega Sarri, che stimo tantissimo perché ha sentimento e amore per questo sport e per questo si va alla ricerca di cose nuove o particolari per lavorare. Mi sembra abbua detto una cosa corretta dal suo punto di vista, anche il mio quando allenavo il club e me ne tornava sempre qualcuno con qualche problema. Il problema è che noi vogliamo mandarglieli dietro migliorati e la nazionale deve stare a cuore a tutti. Io cerco di andare a braccetto per superare le difficoltà nel migliore dei modi".
Sulle convocazioni e assenza di Immobile: "Su Immobile ci è giunta una comunicazione del medico della Lazio di un problema fisico e non si sapeva se recuperasse. Ho telefonato a Martuscello e Sarri e ci siamo parlati, poi ho parlato con il calciatore e tutti insieme siamo arrivati alla conclusione di lasciarlo a riposo perché anche lui stesso sentiva questa necessità. Ho visto non ha neanche giocato, peciò ho visto coerenza. Su Kean, non so quale è stato il comportamento precedente, per me i miei calciatori sono creature speciali e da tali li tratto ma allo stesso voglio comportamenti speciali, non si viene a ridacchiare dietro a quello che facciamo. Bisogna divertirsi è un gioco ma serve serietà e professionalità. C'è un libro sugli All Backs che si intitola 'Niente teste di caxxo", sarà il mio regalo a natale, qui si fanno le cose seriamente. Siamo disposti a fare il sacrificio per portare a casa la pagnotta che qui è il risultato. Non c'è spazio per le banalità. Qui deve essere tutto 'senza' e non c'è spazio per altre cose, dipendiamo dai risultati anche e poi contano i rapporti umani, che ci rimarranno anche in pensione"
Che profilo deve avere il centravanti e se lo è Raspadori? "La figura dell'attaccante perfetto, ora si è evoluta, in futuro avrà necessità di questo motore-scocca. C'è bisogno nell'arco di 90 minuti che serve metterci dentro qualcosa ma il mio centravanti li sceglierei come quelli che ho, Scamacca e Kean. Scamacca è anche un po più pulito come tocco di palla e nello stretto, Kean è più fisico, più massiccio come copertura di campo e metri e da mettere a disposizione della squadra. Mi ha fatto una grandissima impressione per come mi ha abbracciato e guardato quando sono andato da Allegri. Poi verrò a conoscenza di quelli che sono i suoi comportamenti qui dentro e ne parlerò con lui, sono scomodo per chi non ha chiaro come deve stare qui dentro. A Raspadori gli manca un po' d'altezza per la palla buttata perché molte partite si vincono sui colpi di testa e calci piazzati quando c'è il blocco basso. Lui ha tecnica, inventiva, un centravanti insomma con altre caratteristiche e può giocare anche con un'altra punta. Sono messo benissimo.
Su chiamata Bonaventura: "L'altra volta ho fatto fatica a non chiamarlo, è un po' il Pellegrini della situazione. E' il centrocampista più offensivo che sa stare trequartista, sa buttarsi esterno. Ha una gestione della palla totale. Ha tiro da fuori area, gol, inserimento, ciò che ci ha fatto vedere anche ieri. L'unica cosa su cui ero titubante era l'età, ma se quelli di questa età fanno vedere queste cose bisogna portare anche lui".
Come sta Chiesa? Zaccagni tagliato fuori?
"A sinistra c'è Kean, Raspadori, Zaniolo. Spero ci siano anche Chiesa e Zaccagni: quest'ultimo l'ho lasciato a casa perché ieri sera gli hanno fasciato la caviglia, potevo mica obbligarlo a venire? Lo riguardano loro oggi, senza fretta, perché poi tanto è lui. Probabilmente la società spera nel discorso di cui Sarri è portavoce, ma poi ci sono anche i ragazzi che vengono qui volentieri e se sta bene è chiaro che lo portiamo. Se poi è titubante, resta a casa. Perché non si vogliono qui giocatori che vengono forzati: chi vuole restare in vacanza ce lo dice e noi siamo disponibili. Non vogliamo chi non ha a cuore le sorti della Nazionale. Su Chiesa: secondo la società c'è pochissimo, secondo le conferme c'è pochissimo però poi conta lui. Ora gli si fanno vedere le ultime diagnosi, si fanno vedere il discorso del medico della Juve, poi quello della Nazionale e poi decide lui. Zaccagni può venire e Chiesa valuteremo se rimane o se va via".
Grande turnover tra le due partite? "Grande autostima e poco rispetto dell'avversario ci rende presuntuosi, al contrario sembriamo deboli. Abbiamo di fronte due partite difficilissime dove attraverso comportamenti ben visibili possiamo rendere e dare forza all'immagine di questa Nazionale. Noi non snobbiamo nessuno e non abbiamo difficoltà nel presentarci a Wembley contro coloro che hanno fatto il calcio per disputare la nostra partita. Cercheremo di fare una formazione che permette di avere dei calciatori in tutte e due le situazioni puliti per fare la squadra forte di cui siamo vestiti. Non si prendono decisioni a lungo termine sulla base di emozioni momentanee".
Chiesa è il simbolo di una Nazionale che stai costruendo? "E' il risultato del rapporto che si deve venire a creare. Perché ci è successo al contrario un mese fa: la fiducia è fondamentale per tutto, noi vogliamo andare a sentire come la pensano e a valutare la coerenza. La Juventus non è rimasta sorpresa da questa convocazione: oggi lo abbiamo qui, abbiamo fatto accertamenti in più, grande collaborazione da parte dei medici della Juve e ora si valuta tra oggi e domani il futuro immediato".
Le seconde squadre possono aiutare per formare nuovi giovani italiani e alternative? "Dipende sempre dall'uso che se ne fa delle seconde squadre. Ci sono molte soluzioni che possono venire internamente, noi abbiamo l'Under 21 che abbiamo qui e quella è come una seconda squadra. Con Orsolini ho parlato dopo la partita per spiegargli il mio modo di ragionare e lui è stato carinissimo. Col modo in cui è venuto l'altra volta ha contribuito nell'essere richiamato perché poi qui ci si vuole allenare. A loro giustamente fa piacere allenarsi, ma soprattutto giocare. E se ne hai troppi che non giocano si crea un po' troppo malessere nel viaggio dall'albergo alla squadra. Poi ci sono coloro che possono ricoprire più ruoli come Udogie che ha fatto il centrocampista e può essere utilizzato anche in quel ruolo se ci serve uno più fisico. Spinazzola l'ho lasciato a casa malvolentieri perché l'ho chiamato e mi ha risposto come speravo rispondesseFaccio. 'Per me è stata la mia vita far ricredere gli altri, mi impegnerò ancora di più' ha detto. mentre i tre centrali fare a 4 può essere simile per andare a mordere, sugli esterni è differente. Quando hai la punta esterna devi avere il guardiano dell'assaltatore, e non stai dall'altra parte come a 5, Di Marco per esempio è quel giocatore lì un po' meno fisico ma ha gran piede, la scelta è differente per Biraghi che sa stare a quattro, perché fisicamente la fase difensiva la fa... Sono tutte situazioni che vanno valutate"
Cosa si aspetta? "Ci sono tutte quelle considerazioni che si fanno, c'è la totale dedizione al sacrificio, l'impegno, il dover capire che non è la nostra felicità ad essere la vera felicità ma quella che riesci a far vivere alle persone cui vuoi bene o che vogliono bene a te. La felicità è vedere quelli che a 15 anni sono dovuti emigrare ed ora sono incollati a vedere la nazionale. Voglio vedere la gente sbattersi e per me non ha possibilità di esistere calcisticamente se non assorbe questo. La sua carriera continuerà ma non con me".
Quanti sono gli allertati? Sono 5-6, quel numero che ci permette di stare tranquillo. La Federazione ha avvertito le società, io ho parlato con qualcuno, nessuno lascia intravedere di essere positivo.
3-5-2 possibile? Bisogna essere sempre pronti a fare cose diverse. Il 4-3-3 e simile è la cosa più semplice, poi avere tra le linee avere Del Piero o Baggio c'è differenza. ma avendo convocato Bastoni, Di Marco, Darmian e Acerbi... significa poter cambiare perché lo sanno già fare. Non è una bocciatura per chi non ho convocato, ma sono dettagli".