KOUAME, Idolo Drogba: la 9 per la Madonna. Sogno...

12.02.2020 13:30 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: dallo stadio Franchi - Andrea Giannattasio
KOUAME, Idolo Drogba: la 9 per la Madonna. Sogno...
FirenzeViola.it

Giornata di presentazione per un altro acquisto della Fiorentina messo a segno nella finestra di gennaio. Dopo Igor e Agudelo, oggi è il turno di Christian Kouame, punta classe '97 arrivato in prestito con obbligo di riscatto dal Genoa, che ha preso la parola nella sala stampa "Righini" dello stadio Franchi. Ecco le sue parole: "Voglio ringraziare la società che ha creduto in me. Quando mi ha chiamato il mio agente non ci credevo, non pensavo a un trasferimento così a gennaio. Sapevo che la Fiorentina era una grande squadra. Mentre facevo la terapia il mercoledì prima della fine del mercato, mi ha richiamato il mio agente per dirmi che avrei dovuto fare le visite per la Fiorentina a Milano: alle 5 mi sono svegliato e sono partito".

Sulle squadre più seguite di infanzia: "Io ho sempre seguito sempre la Fiorentina, mi è sempre piaciuta. Ovviamente ho sempre visto tutte le grandi squadre".

Sul suo ruolo: "Ho giocato sempre a due davanti ma non penso a questo, il ruolo per me non è importante. Ho fatto anche l'esterno all'occorrenza".

Sul numero 9: "Io volevo subito l'11 viola ma era un numero occupato, poi ho visto il 9, che era libero, e l'ho scelto... anche la mia ragazza e mi ha detto che il 9 andava bene. Perché è il numeri di Maria, della Madonna. Noi siamo molto credenti".

Sull'incidentalità dell'infortunio al crociato: "Non saprei rispondere, purtroppo infortuni così possono capitare sempre".

Sull'idolo d'infanzia: "E' sempre stato Didier Drogba, che aveva la numero 11. Ma anche Eto'o mi è sempre piaciuto tanto. Spero di rubare da loro i gol".

Sul rientro ad aprile: "Io penso a curarmi e a stare al 100% prima di rientrare. Io però ho tanta voglia di tornare in campo: a Roma mi hanno detto che sto bene, mi hanno detto che sarei potuto rientrare in campo tra due mesi".

Sugli obiettivi da calciatore: "Voglio arrivare più in alto possibile: ringrazio il Signore che grazie alle preghiere mi ha fatto diventare un giocatore di A. Il mio sogno è giocare la Champions League e vincere più trofei possibile, sia con il mio club che con la Nazionale".

Sul suo legame con il Genoa: "Ringrazio sempre tutti perché mi sono sempre trovato bene: a me piace sempre ridere e scherzare nel modo giusto. Ringrazierò sempre tutte le persone con le quali sono stato".

Sul clima nello spogliatoio viola: "Vedo ragazzi che lavorano sodo: la Fiorentina ha vinto contro il Napoli e altre big, i risultati si vedranno presto se seguiamo tutti le idee del mister. Nello spogliatoio ho trovato gente per bene e rido e scherzo come piace a me".

Se ha parlato con il presidente e i dirigenti: "Fin da subito ho avuto un rapporto da padre e figlio con i direttori., fin da quando abbiamo iniziato a parlare. Il presidente mi ha detto che quando mi ha visto la prima volta gli ero piaciuto, anche perché oltretutto avevo fatto gol contro la Fiorentina".

Sul condividere lo spogliatoio con Ribery: "E' una grande emozione per me: nello spogliatoio gli sono seduto anche vicino. Accanto a me c'è Pulgar e poi c'è lui. Per me è un sogno lavorare con un giocatore come lui".

Sul suo "stacco" di testa imperioso: "Quando vedo la palla io dico sempre saltando: "È mia!". La velocità è una cosa naturale per me, forse perché ho le gambe lunghe".

Sul mancato approdo in Premier: "Non c'è alcun rimpianto: sapevo che quando mi sono infortunato e la Fiorentina mi ha chiamato era destino. Non era forse ancora il momento di andare in Inghilterra".

Sulla Nazionale della Costa d'Avorio: "Il mio sogno è quello di giocare e vincere con il mio Paese: non penso ci sia soddisfazione più bella. Nel 2021 ci sarà la coppa d'Africa ma ora sto pensando a curarmi e a stare bene. Poi se sarò convocato, andrò. Adesso intanto spero che la Costa d'Avorio si qualifichi a questo torneo".

Sul rapporto con la famiglia e la scelta di Firenze: "Mio padre, quello della famiglia adottiva, è sempre stato un grande tifoso della Fiorentina per cui so che gli ho dato una grande soddisfazione scegliendo di venire qui".

Su che tipo di Fiorentina pensa per sé: "La società vuole fare una bella squadra per essere competitivi: vogliamo giocarcela contro tutti, grandi o piccole che siano."

Se ha mai avuto episodi di razzismo: "Quando sono arrivato in Italia, alla Sestese, ero con la Juniores e giocavo la coppa: durante la partita un difensore avversario mi picchiava sempre e io ci ridevo ma lui si "incazzava" di più. Lui mi ha fatto fallo da dietro e poi mi ha detto: "Negro di merda". Il mio compagno lo ha sentito e lo ha detto all'arbitro, che lo ha spedito fuori. Io quando sento queste cose ci rido ma è chiaro che mi dispiace che ci siano questi eventi".