DESOLATI, Ecco cosa mi ha infastidito di Vlahovic
A margine della consegna della Coppa Carnevale dell’edizione del ’66 e del ’73 alla Fiorentina, ha parlato ai media presenti - tra cui FV - Claudio Desolati, ex attaccante viola: “È una soddisfazione essere premiati dopo tanti anni, ma di calciatori fenomenali ce n’erano tanti. Spero si continui così, perché il Torneo di Viareggio era il passaggio per arrivare nei grandi club. Giocavamo per il pubblico e quando si perdeva si stava due giorni senza uscire di casa”.
La Fiorentina di oggi può raggiungere l’Europa?
“Penso che abbia dei giocatori abbastanza validi per raggiungerlo. Poi se lo merita, ha anche un allenatore bravo che ogni settimana cambia formazione”.
Da quando è andato via Vlahovic è una Fiorentina del collettivo?
“Ai nostri tempi si amava Firenze, oggi il calcio è cambiato. Normale che per un tifoso non sia bello, ogni volta che segnava faceva il gesto “rimango qui”… Forse il ricordo! (Ride, ndr)”.
Cosa pensa di Piatek?
“Viene tolto sempre, forse per dargli uno stimolo. A me piace, tocca poche palle, ma quando le tocca fa gol. Va aiutato, dovrebbe dare un attimo di mentalità l’allenatore, va messo in condizione di rendere al meglio secondo le sue caratteristiche. Quando esce lo fa mal volentieri, si vede. Bisogna vedere poi se Italiano ci parla e lo incoraggia”.
Sabato c’è Inter-Fiorentina…
“Io feci anche la tripletta… Oggi penso che nessuna squadra possa far paura alla Fiorentina, che ha tutte le possibilità per arrivare fino alla fine. Il mio timore è proprio quello: i viola corrono molto, il rischio è quello di stancarsi”.
Quanto è importante coinvolgere la storia?
“È molto importante richiamare le persone che hanno dato gloria ai tifosi viola e a Firenze. È una bella cosa non dimenticare, di solito i giocatori vengono quasi abbandonati: è un piacere essere chiamati”.
Tra qualche anno si chiameranno le “glorie di oggi”?
“Posso aver dato poco o tanto, è un piacere vedere la gente che ancora mi acclama. Oggi il calcio è cambiato, purtroppo non ci sono più le motivazioni per rimanere in una stessa squadra. E non ci si può più innamorare di un giocatore. Vlahovic sbagliava quando faceva il gesto “rimango qui” dopo i gol. Mi ha dato fastidio”.