COMMISSO: "IN AMERICA IN 40 ANNI SI FANNO DUE STADI. VLAHOVIC E CHIESA HANNO SCELTO DI ANDARE PER I SOLDI"

16.05.2023 11:28 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: dal nostro inviato - Jacopo Massini
COMMISSO: "IN AMERICA IN 40 ANNI SI FANNO DUE STADI. VLAHOVIC E CHIESA HANNO SCELTO DI ANDARE PER I SOLDI"

Continua il tour di Rocco Commisso per scuole ed atenei fiorentini. Oggi ospite del polo universitario di Scienze Sociali a Novoli, il presidente della Fiorentina ha parlato di fronte a studenti e giornalisti presenti, toccando i temi di attualità sportiva e non solo. Ecco le sue dichiarazioni:

Sulla leadership e la Fiorentina: "Ho imparato che nella vita senza lavoro non si va da nessuna parte. Giocavo a calcio anche io ma non ero bravo come i giocatori della Fiorentina. Per essere un leader ci si deve mettere in gioco e agire direttamente. Nella mia azienda voglio onestà, gente di famiglia, che passa tempo con me ed esperti, sia alla Mediacom che alla Fiorentina. A me non piace affatto licenziare. Nel calcio può capitare di esonerare allenatori però, è un po' diverso rispetto alle altre aziende".

Differenza di gestione tra Mediacom e la Fiorentina: "Il calcio è tra il mare e Marte, è difficoltoso da gestire. La Fiorentina non si lascia mai se siete tifosi. Ci sono giornali, radio, Uefa, Figc, non si smette mai di parlare di Fiorentina. Leggo più articoli sulla squadra viola che di Mediacom in un anno. Per tanti anni alla Mediacom i ricavi si sono alzati, il calcio è diverso. Qui ci devono essere i risultati, tra una-due settimane vediamo dove arriviamo, vogliono mandarmi via se non facciamo i risultati. Ci sono intrusioni di parti esterne all'interno della società, cose che non succedono alla Mediacom".

Prosegue: "In 25 anni di Mediacom non ho mai incontrato un sindaco, in Italia se non lo incontri non fai niente. La politica e la burocrazia comandano tutto. Abbiamo avuto problemi con la sovraintendenza per fare lo stadio, volevamo "tagliare" le curve e se me lo lasciavano fare con i miei soldi a questo punto Firenze avrebbe avuto quasi un nuovo stadio: peccato. La colpa se la prende la legge. È dai tempi dei Medici che non si sono stati spesi tutti questi soldi privati, con lo stadio potevo spendere 700/800 milioni, ma ho imparato che ora devo calmarmi. Lo stadio è una cosa pubblica, se la vedrà lo Stato. I soldi pubblici non si devono usare per gli stadi come dicono Renzi e Salvini? In America si fa sempre, oltre che per i poveri e per gli ospedali. Il calcio è un'industria importante per l'Italia. In Turchia, in Olanda e in Scozia e ovunque hanno stadi più belli e coperti rispetto a quelli di Firenze. Firenze è bella, ma i monumenti sono altro, non lo stadio. Perché non facciamo un impianto all'altezza della bellezza di Firenze?"

Ancora: "La Gazzetta dello Sport, di cui il proprietario è Cairo, due anni fa ha scritto un articolo dove mi dava del mafioso italo-americano e io l'ho querelata. Ovviamente ancora non è finita, la giustizia italiana è lenta come sapete. I giornalisti fiorentini non mi hanno difeso. Quando la Fiorentina ha vinto contro l'Udinese nelle prime pagine si è parlato solo di Inter, Juventus e un piccolo articolo sul Torino, ma cosa vale il Torino?. Ci sono altri proprietari stranieri in Italia, come quelli dell'Inter, del Genoa, ma nessuno  li ha mai attaccati come ha fatto la Gazzetta dello Sport con me. Speriamo la paghino presto sul campo".

Gli stadi in America sono anche un aspetto culturale? Qua non si possono buttare giù con facilità...
"Nessun proprietario in Italia può dire di andare via in Svizzera se non lasciano fare lo stadio, in America invece succede ogni giorno. Nel giro di 40 anni si fanno due stadi, qui a Firenze uno solo in 90 anni. In America si danno aiuti per fare gli stadi, qui no. L'Italia ha più vecchi stadi in Europa, tralasciando per un attimo l'America".

E sul calcio americano: "Lì è uno schifo, qui invece è bellissimo. Se non fai bene vai in Serie B, in America non esiste, anzi, se vanno male prendono più fondi dalle università. La Sampdoria ha una grande storia e va in fallimento, oppure quello che sta succedendo alla Reggina che ha problemi finanziari, sono esempi che negli USA non esistono. In America nessuno fallisce, qui in Italia è più pericoloso se non fai bene".

Che differenze ha trovato sul piano della leadership tra Mediacom e Fiorentina? E che consiglio vuole dare ai ragazzi per sognare?
"Mi auguro che il Signore vi dia il successo che meritate. Il sogno americano esiste, ma non in Italia. In America ci sono le opportunità. Nel calcio ci sono troppe persone attorno che si mettono nei nostri panni. Noi abbiamo 24 squadre tra bambini, donne e prima squadra: è una grandissima responsabilità. Il problema numero uno della Fiorentina è che non ci sono i ricavi. Sia il Milan che l'Inter vogliono ridurre i costi, pur avendo 3/4 volte i nostri ricavi. Non posso spendere ogni anno 40 milioni. Io ho messo tanti soldi senza fare debiti e non avremo mai problemi finanziari, ma non posso dirvi chi compriamo perché i giocatori costano. Non possiamo competere con il calcio inglese, hanno molti più ricavi. Perché tutti un tempo volevano andare alla Juventus? Per i soldi, mica per amore della maglia. Sia Vlahovic che Chiesa, oltre che Bernardeschi, hanno preso tanti soldi alla Juve ".

Come può tornare competitiva la Serie A?
"Oggi è differente dagli anni 80. Ai Cosmos sono passati tanti campioni come Beckenbauer, Pelé, Carlos Alberto. Al Chelsea sono stati spesi 500 milioni per i giocatori e sono undicesimi, almeno io non ho speso niente (scherza ndr). Più siamo e più divergiamo. La Premier league prende tanti soldi dagli americani rispetto a quanto prende la stessa MLS. Non sono ottimista su questo problema che riguarda il calcio italiano. È vero, stiamo andando bene nelle competizioni europee, mi auguro che sia un principio di inizio".

Come può essere migliorato il rapporto con la burocrazia?
"Non so cosa ho sbagliato. Volevo mettere i soldi per rifare lo stadio, ma questo problema esiste anche a Milano, a Napoli e a Roma non si sa quando faranno lo stadio. Purtroppo non ho tutte le soluzioni. In Italia non ha una sua indipendenza a differenza dell'America, risponde al governo europeo, lí c'è più libertà di fare ciò che si vuole. Qui c'è troppa gente in mezzo. Per fortuna però in Italia ci sono tante bellissime cose che non ci sono in America. Ancora non mi avete via, mi auguro di rimanere un altro po' di giorni qua".