ANTOGNONI, Un ko dopo la sosta ci sta. Vlahovic...

12.01.2022 11:57 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: dalla nostra inviata Luciana Magistrato
ANTOGNONI, Un ko dopo la sosta ci sta. Vlahovic...

Presente a Pitti, l’ex viola Giancarlo Antognoni ha parlato di Fiorentina. Ecco le sue dichiarazioni raccolte da FirenzeViola.it: “Vengo sempre qui a trovare degli amici che hanno le loro aziende, fa piacere vedere delle cose innovative”.

Cosa pensa dell’infortunio di Chiesa?
“È una grossa perdita per la Juve e la Nazionale, che in questo momento ne aveva davvero bisogno. Chiesa in azzurro e non solo si è sempre contraddistinto. Però ovviamente si guarda anche al ragazzo: spero si riprenda nel modo migliore, ormai il crociato è diventato quasi di routine, mentre qualche anno fa faceva smettere di giocare…”.

Come commenta questo calcio che va avanti in mezzo a tante difficoltà?
“È un campionato un po’ anomalo, purtroppo il Covid lo ha condizionato e anche le scelte sono difficili. Però bisogna sempre andare in una giusta direzione: se si pensa che una squadra può giocare a un’altra no è inutile, blocchiamo direttamente tutte. Ma i tempi purtroppo sono ristretti”.

Come vede gli acquisti di Piatek e Ikoné?
“Una punta mancava, Vlahovic non aveva grandi sostituti. Ikoné invece è un po’ un’incognita, bisogna vederlo perché ha fatto bene in Francia ma l’Italia è un’altra cosa”.

Castrovilli è un calciatore da recuperare?
“Sta passando un periodo un po’ negativo, ma è un ottimo giocatore e moderno. Purtroppo è incappato in degli infortuni che lo hanno condizionato e sta riprendendo, ma non si discute”.

Domani è l’occasione per riscattarsi dopo lunedì?
“Quella di Torino è stata una sconfitta inaspettata, ma dopo la sosta ci può anche stare un ko. Ora c'è il Napoli, che gioca bene, e la Coppa Italia è decisiva perché la partita è unica e quindi sarà diverso l’approccio”.

A febbraio Vlahovic sarà ancora a Firenze?
“Io credo rimanga a Firenze almeno fino a giugno”.

Cosa prevede il suo futuro?
“Rimarrò nell’ambiente calcistico, visto che è il mestiere che so ancora fare, nonostante qualcuno la pensi diversamente”.