LAVEZZI, Dribbling anche alla bilancia
Reja da un lato si coccola il suo campioncino, che sta andando oltre le sue previsioni (disse: «somiglia a Otero», giocatore del Vicenza da lui allenato). Dall'altro il tecnico cerca di stimolarlo perché, come ha affermato sabato scorso: «Perdesse ancora un paio di chili diventerebbe ancora più veloce e imprendibile per gli avversari». Discorso nemmeno tanto nuovo. Perché al ritiro di Feldchirken an der Donau, in Austria, Eze si presentò con diversi chili di troppo cominciando il salita la sua esperienza italiana, poi decollata con la tripletta al Pisa in coppa Italia e, soprattutto, con la prestazione di Udine. Qualche chilo l'argentino l'ha perso giustificandosi: «È normale accumularne nel periodo di riposo. Ma già li ho persi quelli in più». Ora, però, il problema è diverso, perché il ragazzo è convinto di essere nel suo peso forma («In Argentina ero sempre così»), mentre al Napoli tutti sono sicuri che ancora può perdere qualcosa.
Per questo motivo i dirigenti, lo staff medico e quello tecnico, lo marcano stretto cercando di controllare le sue abitudini alimentari per «asciugare» quel fisico apparentemente non eccezionale, ma dotato di una rapidità ed esplosività notevole. Caratteristiche che gli esperti del Napoli sono convinti possa ulteriormente migliorare, basta che se ne convinca. E in questo senso è importante il ruolo di zio Pampa, visto che Sosa è la persona più vicina a Lavezzi e che riscuote la sua piena fiducia.