KALADZE & CO, Tutti i record degli autogol

07.09.2009 18:29 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Gazzetta.it
KALADZE & CO, Tutti i record degli autogol
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

L’impresa di Kaladze contro l’Italia fa tornare di attualità l’autogol. Rispetto al passato le regole sono cambiate: prima bastava anche una semplice deviazione in barriera per attribuire la rete all’ultimo giocatore che aveva toccato la palla. Raccontiamo la storia delle autoreti, che in Italia comincia ufficialmente il 6 ottobre 1929, quando nasce il campionato a girone unico: è Biagio Zoccola, giocatore del Napoli, che deviò in rete una punizione dello juventino Cevenini III. Fu lui ad aprire le marcature dopo 10 minuti, finì 3-2 per la Juve

La tragedia di Escobar — Per un autogol si può anche morire: è successo ad Andres Escobar, difensore della Colombia ai mondiali Usa 94. Pasadena, 22 giugno, un caldo insopportabile, la Colombia si gioca la qualificazione agli ottavi contro gli Stati Uniti. Al 29’ Escobar scivola in area e in spaccata mette dentro un cross senza pretese: Colombia sconfitta ed eliminata. Il 2 luglio a Medellin, dove è nato, Escobar vede tre uomini e una donna venirgli incontro all’uscita di un ristorante. Viene ucciso da 12 colpi di mitraglietta. Si sospetterà che dietro quell’omicidio ci fossero il cartello della droga, scommesse della mafia sul Mondiale, ma non fu provato nulla. Il suo assassino Humberto Munoz Castro è condannato a 43 anni di carcere, poi ridotti a 26. Nel 2005 viene scarcerato con una sentenza discutibile. La maglia numero 2 della Colombia fu ritirata per qualche tempo, da poco è stata indossata dall’interista Cordoba.

Lo specialista Niccolai — Dici autogol e pensi subito a Comunardo Niccolai, difensore del Cagliari campione d’Italia del 1970 e della Nazionale, anche se il record di autoreti in serie A è dell’interista Riccardo Ferri. Storica quella segnata in Juventus-Cagliari, sfida scudetto nel 70: Niccolai su cross di Giuseppe Furino anticipa tutti e batte di testa il suo portiere Ricky Albertosi. Manlio Scopigno, allenatore del Cagliari, commenta: "Bel gol". Niccolai diventa presto oggetto di facili ironie. In occasione di un Bologna-Cagliari i tifosi bolognesi, visto che la propria squadra non riusciva a segnare, intonano beffardi: "Niccolai, pensaci tu". Quando gli chiedono come va, lui risponde: "Tiriamo avanti". E il medico sociale del Cagliari Fronzi: "Mi sembra che tu tiri indietro".

Il record di Ferri — Primatista italiano delle autoreti è però Riccardo Ferri, difensore dell’Inter, con 8 centri, due in più di Niccolai. Gli pesa soprattutto quella nel derby col Milan. 20 dicembre 1987, dopo quattro minuti cross di Evani, Ferri anticipa Gullit e anche Zenga con un appoggio morbido. E l'episodio si rivela decisivo: finisce 1-0. A Ferri, ovviamente, non va giù di essere ricordato soltanto per questo record. Ha per esempio un ricco palmares: ha vinto uno scudetto, due coppe Uefa, una coppa Italia e una supercoppa italiana e al suo esordio in Nazionale ha realizzato anche un gol.

Autogol azzurri — La carriera in Nazionale di Sandro Salvadore si chiude al Santiago Bernabeu di Madrid il 21 febbraio del 1970 con due autogol in due minuti.L’Italia era in vantaggio nell’amichevole con la Spagna con i gol di Anastasi e Riva. Poi Salvadore batte due volte Zoff: addio Nazionale e niente Mondiali in Messico. Anche se Salvadore, scomparso due anni fa, ha sempre sostenuto che nella seconda autorete non aveva nemmeno toccato il pallone. Disavventura mondiale per Cristian Zaccardo. Il 17 giugno 2006 una sua sfortunata deviazione dà il pareggio agli Usa. E pensare che Zaccardo aveva segnato a Palermo contro la Slovenia il gol che ha dato all’Italia la qualificazione ai Mondiali, poi vinti a Berlino.

Lo faceva apposta — Si può fare autogol anche per scaramanzia. Lo specialista era Sergio Manente, terzino della Juve negli anni Cinquanta. Quando i bianconeri erano in largo vantaggio, Manente si voltava verso il portiere juventino Viola con la mano aperta, segno che mancavano cinque minuti al suo autogol. Che puntualmente realizzava.

Il poker del Catania — 29 gennaio 1961, ultima del girone di andata, il neo promosso Catania è secondo a sorpresa dietro l’Inter. Ma a San Siro contro i nerazzurri ne prende cinque: un gol di Morbello e quattro autogol del Catania, due di Giavara, uno di Grani e uno di Corti. Herrera a fine partita dirà: "Abbiamo battuto una squadra di postelegrafonici". La pagherà cara, All’ultima di ritorno il Catania, che non aveva dimenticato quella frase, si vendicherà battendo l’Inter 2-0: è il “clamoroso al Cibali” che costa lo scudetto ai nerazzurri.

Nei Derby fa male — Se l’autogol è la cosa peggiore che possa capitare ad un calciatore, farlo nel derby è ancora peggio. Ne sa qualcosa Ferri, come abbiamo visto, ma non è il solo. Un errore del portiere Zorzan al 90’ firma il 2-2 nel 36, decisivo anche Maddè nel '66 per l’Inter. A Roma passa alla storia il difensore della Lazio Paolo Negro che decide per il giallorossi il derby del 2000. Tra i suoi “antenati” un altro terzino della Lazio, Faotto, che nel 42 dà la vittoria alla Roma al 90’ dopo i gol di Amadei e Piola e il difensore Janich decisivo nel 60. Da segnalare anche il 2-1 per la Lazio del 79 con autoreti di Cordova e De Sisti, risolto da Nicoli all'89'.

L'1-2 di Ballarin — Strano destino quello di Aldo Ballarin, terzino del Torino e della Nazionale morto nella sciagura di Superga. Per due derby consecutivi ha realizzato un autogol. Segna il 28 marzo del 48 (1-1) e all’andata della stagione successiva (2-1 per il Torino il 24 ottobre). In entrambe le partite Ossola aveva portato in vantaggio i granata: "La prossima volta non segno più, tanto è inutile". C’è anche un autogol di Bearzot, allora granata, nel 2-2 del 55. Poi quelli decisivi: Scirea nell’85 (2-1 per il Toro), Rossi nell’88 (2-2) e ancora il compianto Fortunato nel 91 (2-1 per i granata). Firma al 90’ il 2-1 per la Juve il granata Venturin nel 92

Addio Scudetto — Il Napoli maledice due autogol che gli sono costati lo scudetto nell’81. Il primo è quello di Ferrario contro il Perugia, ormai praticamente retrocesso, A cinque giornate dalla fine il Napoli è in testa con Juve e Roma, ma non riesce a rimontare l’autorete del suo difensore dopo un minuto di gioco davanti ad un San Paolo incredulo. Da quel momento non riesce più a riprendere la Juve. Ne avrebbe l’occasione alla penultima giornata quando il Napoli ospita la Juve, in testa con due punti di vantaggio sui partenopei e uno sulla Roma. Decide un’autorete di Guidetti, anche se stavolta si tratta di una deviazione su un tiro di Verza, cui oggi avrebbero attribuito il gol. Ma nella storia sta scritto che il Napoli ha perso due partite e lo scudetto con due autogol.