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Vanoli sta con Ranieri: "Lo difenderò sempre". Ma ora serve un'altra versione del capitano viola

Vanoli sta con Ranieri: "Lo difenderò sempre". Ma ora serve un'altra versione del capitano viola
Oggi alle 15:30Copertina
di Alessandro Di Nardo

Paolo Vanoli è un comunicatore più fine rispetto a come viene raccontato. Non è né sergente di ferro né filosofo orientale, parla bene ma i discorsi son poggiati a terra, concreti. Una dimostrazione di tutto ciò l'abbiamo avuta anche nella conferenza stampa di oggi. In particolare, quando il nuovo tecnico della Fiorentina ha risposto a una domanda sulla fascia da capitano. La indosserà ancora Luca Ranieri e Vanoli ha giustificato questa decisione con un abile bilanciamento tra bastone e carota da dare al proprio centrale.

Bastone e carota
"Ci ho parlato, lui è il mio capitano e lo difenderò sempre, è uno che viene dal nulla come me, la sua fascia è un premio al duro lavoro, se avessi dovuto scegliere io da zero l'avrei data comunque a lui, anche perché quelli come lui mi piacciono. Lo chiesi al Venezia due anni fa" - carota -, e poi: "Le critiche che sono arrivate nei suoi confronti e oggi è giusto che se le prenda. Deve capire che tutto deriva dal fatto che la gente non gli riconosce i valori di capitano per quello che fa e come si comporta" - bastone -.

Vanoli come Ranieri
Tutto perfettamente bilanciato, complimenti e responsabilità, ma soprattutto un'investitura importante. Vanoli è Ranieri perché Vanoli era Ranieri, in campo: un carattere spigoloso, uno da 'bava alla bocca' e dita puntate sugli avversari, uno che se lo hai contro lo odi ma se lo hai con te alla fine è utile. Sarà, ancor di più, la Fiorentina di Ranieri, perché anche dalle richieste espresse dal tecnico, lo spirito dovrà essere quello del numero sei, magari cercando da smussare alcuni angoli. Perché la richiesta appare banale ma non facile: rappresentare al meglio quel giglio sul petto, anche nei comportamenti. Perché la differenza tra lo 'spirito guerriero' e il battibecco continuo c'è e va riconosciuta e perché un carattere duro, deciso, per certi versi 'machiavellico' è accettato, anzi caldeggiato dallo stesso Vanoli, ma la versione vista nell'ultimo periodo di Ranieri era confusionaria e quasi nociva per i compagni e se stesso. Serve scalare qualche marcia per tornare a essere il 'villain' di cui Firenze ha bisogno.