Comotto: "Kean e Vlahovic non sono campioni. Vanoli ha un compito difficile"
Gianluca Comotto, ex difensore della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di Radio FirenzeViola nel corso della trasmissione "Viola amore mio". Queste le sue dichiarazioni sul momento dei viola e sulla sfida alla Juventus: "Ad oggi la Fiorentina deve trovare soluzioni per uscire dalla crisi attraverso una quadra sulla formazione. Io non penso di aver mai vinto contro la Juventus, ai miei tempi i bianconeri erano anche molto più forti. È una sfida che si sente da inizio settimana, arriva in un momento delicato per i viola che dovranno giocare con il coltello tra i denti
Sul cambio delle due panchine: "È evidente che le cose non stavano funzionando nè a Torino nè a Firenze. Vanoli ha una patata bollente ed è stato chiamato a dare una scossa, così come Spalletti che è stato chiamato più per valorizzare i giocatori arrivati dal mercato".
Cosa ne pensa di Vanoli?: "Non lo conosco ma mi sembra uno di temperamento. In tal senso pare una scelta azzeccata. La missione che gli è stata data è quella di ridare carattere alla squadra".
Sull'ingresso a stagione in corso di Mihajlović nel 2010 e il paragone con l'arrivo di Vanoli: "Ti dico che Mihajlović, da persona grintosa quale era, non è entrato a gamba tesa, sapeva che allenatore c'era prima. È intervenuto con i suoi modi ma senza mettere in difficoltà un gruppo di giocatori che ormai aveva dato il massimo e doveva iniziare un ciclo nuovo. Il momento non è paragonabile a quello di oggi. Vanoli deve andare sulla componente mentale ma ciò non significa che deve strillare i ragazzi. Lo step è quello di far capire alla rosa che si deve lottare non per l'Europa ma per la salvezza. La rosa è ampia e lui può attingere tranquillamente a quella componente".
Sulle doppie sedute nella sosta: "Questo è un altro classico che si vede spesso con i cambi di allenatore, è la prima cosa che si cerca di fare e la sosta è caduta a pennello. La doppia seduta è fatta anche per ritrovare armonia e non significa che si lavorerà fino a venerdì e sabato con tanta intensità":
È più difficile marcare Vlahovic o Kean?: "Sono due giocatori ottimi e diversi, ma non due campioni. Il serbo è troppo fragile mentalmente. Kean ama attaccare la profondità e se è all'apice della forma fisica è devastante, Vlahovic è più da area di rigore".
Vede campioni nella Fiorentina?: "De Gea era un campione, ma il problema è più in generale per la Serie A, i campioni vanno in altri lidi dove ci sono più soldi. E poi gli italiani stanno facendo tanta fatica".
Sulla carriera del figlio che sembra promettere bene: "I complimenti al figlio fanno sempre molto piacere, ha 17 anni e sta facendo esperienza a Spezia in una prima squadra che ha avuto li il cambio di allenatore. Mi fa piacere quando si dice che ha la testa giusta. Lui è cresciuto a Firenze e ha fatto buona parte del settore giovanile con Vergine e Cappelletti".
La convince la nuova struttura societaria viola?: "Diciamo che la linea di Commisso è sempre stata quella di valorizzare ciò che c'è all'interno, poi non so se è giusto o sbagliato. I risultati alla fine sono quelli che ti danno ragione o contro".
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