SCACCO MATTO AL GASP: LE MOSSE DI ITALIANO CHE HANNO DECISO LA PARTITA

12.09.2021 19:00 di  Alessandro Di Nardo   vedi letture
SCACCO MATTO AL GASP:  LE MOSSE DI ITALIANO CHE HANNO DECISO LA PARTITA
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Minuto 58: Callejon con un recupero difensivo al limite dell’area respinge un cross dalla destra,l’altro esterno d’attacco della Fiorentina, Riccardo Sottil, recupera il pallone e strappa per cinquanta metri palla al piede: arrivato al limite dell’area non forza il dribbling e appoggia per Duncan, che vince un contrasto con un avversario e comincia insieme ai compagni un palleggio ipnotico che dura tre minuti. Un’azione, quella appena descritta, che è il simbolo della vittoria viola a Bergamo di ieri, un successo figlio della prova di maturità e sacrifico dei gigliati ma anche di scelte coraggiose e peculiari di Vincenzo Italiano in una partita a scacchi contro Gian Piero Gasperini che l’ex tecnico dello Spezia ha portato a casa grazie soprattutto a tre mosse.

La prima riguarda la scelta del portiere: a sorpresa infatti Italiano ha lanciato dal primo minuto Pietro Terracciano al posto di Dragowski, una scelta forse dovuta al rientro tardivo del numero sessantanove viola dagli impegni con la Polonia. L’impiego di Terracciano è servito però soprattutto ad iniziare l’azione il più basso possibile, sfruttando la maggior propensione al gioco coi piedi del portiere campano per coinvolgerlo quasi sempre nelle azioni viola e costringere così l’Atalanta a decidere se andare in pressione sull’estremo difensore e perdere un uomo in mezzo al campo o se lasciare l’avvio dell’azione ai viola: risultato, Terracciano è stato il giocatore della Fiorentina che ha toccato più volte il pallone (57), risultando decisivo, oltre che con un paio di interventi salva-risultato, anche per le azioni offensive dei suoi.

In mezzo al campo, la scelta di utilizzare Alfred Duncan (preferito a Castrovilli) ha decisamente pagato: il ghanese è stato nel complesso tra i migliori e grazie alla sua facilità di corsa ha permesso ai viola di alzare il pressing sui difensori dell’Atalanta; la fisicità dell’ex-Sassuolo in mezzo al campo è servita anche per dominare a tratti su un piano, quello atletico, su cui la banda di Gasperini ha costruito i suoi recenti successi: con 18 contrasti vinti (contro gli 11 dei nerazzurri) la Fiorentina ha dimostrato una condizione atletica superiore, calando solo nel finale al momento delle sostituzioni.

Sempre a centrocampo, la differenza l’ha fatta la gestione dei momenti della gara: i viola si sono dimostrati squadra matura, capace sia di spingere che di riposarsi col pallone (come nei minuti a cavallo dell'ora di gioco). L'abilità di abbassare i ritmi in certi frangenti del match ha fatto sì che l'Atalanta, abituata ad un calcio intenso e fatto di rapide transizioni, fosse costretta a giocare fuori-sincroIl salto di qualità nel palleggio è stato dato da Lucas Torreira, alla prima in cabina di regia e già centro nevralgico dei viola: per l’uruguayano una partita senza sbavature, 92,6% di precisione di passaggi e 3 palloni recuperati nei 65 minuti giocati.  

La vittoria di Bergamo è stata meritata ma non scontata: i viola hanno dominato tratti di gara ma anche sofferto nella seconda parte della ripresa, quando l'attacco dei padroni di casa ha alzato il ritmo e la pericolosità grazie all'innesto di Malinovsky, la cui posizione fra le linee è stata di difficile interpretazione sia per i centrali che per i centrocampisti di Italiano. Era certo improbabile preventivare una vittoria senza sofferenza a Bergamo, così come era altamente improbabile trovare una squadra così già improntata sulle idee dell’allenatore dopo solo quattro partite stagionali. Il successo di Bergamo è un manifesto delle idee di un allenatore che, nella serata di ieri, ha messo sotto scacco l’euro-Atalanta di Gasperini.