L'Europa ti fa bella: la scalata viola al ranking e il miglior coefficiente del decennio

Figli di una coppa minore. Eppure la Conference League - nonostante gli stadi spesso vuoti, i lunghi viaggi in località sconosciute e gli orari improbabili - anno dopo anno vale sempre di più. Così attraverso il terzo torneo Uefa, la Fiorentina in questi anni con Italiano e Palladino in panchina è cresciuta sia come squadra che come club. Sul campo, i viola hanno sfiorato due volte il trofeo (e sono in gioco anche quest'anno per provare a sollevarlo), battuto il Basilea, il Bruges, il Panathinaikos e messo paura al Real Betis: risultati che oltre a far sognare i tifosi, sono serviti a scalare il ranking Uefa (il coefficiente che si basa sui risultati ottenuti) e guadagnarsi stabilmente un posto tra le teste di serie dei sorteggi. Nel 2020, nel secondo anno della gestione Commisso nonché il terzo senza Europa dopo l'ultima esperienza datata 2017, la Fiorentina era crollata fino al posto numero 100 della classifica Uefa.
Che risalita
Un picco in basso cancellato in pochissimo tempo dalla risalita costante (riportata nel grafico del nostro articolo) dell'ultimo triennio. Che ha fatto superare in graduatoria - per il momento, visto che l'avventura internazionale in Europa non è ancora finita - club come Siviglia, Aston Villa, Lione e Athletic Bilbao, solo per citare qualche nome di prestigio e che vale l'attuale 34° posto. Il migliore degli ultimi sette anni e, in fatto di coefficiente, il migliore dell'ultimo decennio: nemmeno quando, sotto la gestione Della Valle, la Fiorentina ha raggiunto la semifinale di Europa League contro il Siviglia la società viola era riuscita a raggiungere quota 61.000 punti nel ranking, come ha invece adesso dopo due finali di Conference di fila e, per ora, una semifinale: nel 2016, dopo quattro anni di fila in Europa, il dato massimo dei viola era stato 54.000 (ma allora la squadra di Sousa a livello europeo era al 24° posto). Tra le italiane, meglio dei viola, agli occhi della Uefa ci sono attualmente Inter, Roma, Atalanta, Milan, Lazio e Juventus.
Sogni e ricavi
Il peso (inteso come importanza) dell'Europa però si sente anche nelle casse viola. Perché se è vero che il divario con i soldi della Champions e dell'Europa League resta enorme, è fattuale anche che l'incremento dei ricavi varato quest'anno rende il giovedì di coppa più importante che mai. L'anno scorso la Fiorentina ha guadagnato 16,2 milioni tra premi Uefa e market pool (la divisione dei proventi dei diritti tv) mentre quest'anno potrebbe sfiorare i venti. Molto ovviamente dipenderà da quanta strada riusciranno ancora a fare Ranieri e soci in campo internazionale, a cominciare della gara di giovedì sera al Franchi contro il Real Betis. La notte contro gli andalusi, insomma, non vale certo Inter-Barcellona di stasera ma per la Fiorentina conta parecchio. In palio c'è l'ipoteca della qualificazione alla finale di Breslavia e la rincorsa di quel sogno (fin qui diventato un incubo) chiamato Conference League.
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