IL CALCIO TOTALE DI ITALIANO IN TRE TRIANGOLI

19.01.2022 13:00 di Dimitri Conti Twitter:    vedi letture
IL CALCIO TOTALE DI ITALIANO IN TRE TRIANGOLI
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"È calcio totale!", strillava trionfante uno dei telecronisti viola commentando una delle tre reti alla Sampdoria. Da quella sera l'espressione, con una certa dose di ironia, riecheggia costantemente nelle frasi social e nei discorsi dell'universo a tinte viola. La Fiorentina di Italiano sa giocare bene, e contro il Genoa è arrivata la massima dimostrazione di forza offensiva fin qui. Non solo, perché osservando le mappe di analisi della partita, non si può non notare come sia stato applicato sistematicamente e all'ennesima potenza un principio fondante del calcio italianesco, la composizione di triangoli di giocatori in fase di possesso. Non uno, non due ma ben tre triangoli: su questi si regge il gioco dell'attuale tecnico.

Su undici calciatori in campo, nove sono impegnati in questa catena. Gli unici due che ne rimangono fuori sono quelli nelle posizioni più "solitarie": da una parte il portiere, quantomai improprio che non sia incluso tra i giocatori di movimento nella sua idea di calcio, e dall'altra la punta centrale. Sono dunque Terracciano e Vlahovic, i due poli opposti sul rettangolo verde, gli unici a non comporre i già citati triangoli.

I tre triangoli sono uno al centro e due sulla fascia, uno per ogni lato. Quello di mezzo è composto dai due centrali e dal regista di centrocampo che, scendendo quasi addosso ai due difensori, consolida così il primo possesso, necessario per uscire in maniera pulita dalla propria area di rigore. A quel punto, ben prima di alzare la testa verticalmente, ci sono le opzioni laterali. Su ognuna delle due corsie ecco perciò il movimento a salire del terzino in sincronia con l'allargamento della mezzala di riferimento e l'iniziale attesa dell'esterno alto, necessaria per creare superiorità numerica e sovrapposizioni. Un sistema in cui nove giocatori di movimento sono impegnati in meccanismi ben precisi può quindi essere collegato ai principi fondanti della rivoluzione cruijffiana e del calcio totale, iper-collettivo, senza suonar da bestemmia, soprattutto quando gira in maniera così oliata come l'altro ieri.