Dagli inviati

Dzeko si presenta: "Mi aspetto tanto da me stesso. Io, Kean e Gud possiamo giocare assieme. Champions? Meglio se nessuno ci considera..."

Dzeko si presenta: "Mi aspetto tanto da me stesso. Io, Kean e Gud possiamo giocare assieme. Champions? Meglio se nessuno ci considera..."
Oggi alle 12:07Copertina
di Andrea Giannattasio

Giornata di presentazioni in casa Fiorentina. Oggi alle 12, presso il media center del Viola Park, prende la parola il nuovo attaccante viola Edin Dzeko che dopo aver ultimato il sul contratto con il Fenerbahçe ha firmato con il club di Rocco Commisso un contratto di un anno con opzione per il secondo. Il "cigno di Sarajevo" (questo il suo soprannome) ha parlato così in conferenza stampa: 

Cosa si aspetta dalla Fiorentina?
"Mi aspetto innanzitutto qualcosa da me stesso. Io devo mettere al servizio dei più giovani e darò il mio massimo per aiutare la Fiorentina a crescere, che è ciò che sta facendo negli ultimi anni".

Cosa le ha chiesto Pioli?
"Intanto mi sta facendo lavorare duro, ora sto facendo dei test per capire a che punto sono sotto l'aspetto fisico. Il mister vuole che la squadra faccia sempre la partita e sia aggreessiva".

Cosa le ha fatto preferire Firenze a Bologna?
"Quando il mio agente mi ha parlato della Fiorentina, ho voluto firmare subito. Non avevo altre idee per la testa. Io volevo solo tornare in un grande club e in Italia. Tutti mi parlano bene di questa città, ci sarà tempo di scoprirla assieme a mia moglie".

Pensa di poter tornare in doppia cifra?
"Non mi sono mai posto dei target di gol, prima di ogni cosa viene la squadra. Certo, il gol e gli assist sono degli obiettivi. Noi dobbiamo essere abiziosi, questa è la base per ottenere risultati importanti".

Pensa di poter giocare assieme a Kean e a Gudmundsson?
"Sono entrambi grandi calciatore: Moise lo scorso anno ha fatto vedere che giocatore è mentre Albert in Italia ha già fatto molto bene. Io dico sempre che i grandi calciatori devono sempre giocare assieme. Ma la prima cosa da fare è quella di pensare alla squadra. Però sì certo, noi possiamo giocare insieme".

Ha già chiesto a Beltran la numero 9?
"No ancora no, qui i numeri si decidono alla fine. Io ho indossato anche la numero 11 in Nazionale che per me è importante. I numeri di maglia però non sono un mio pensiero".

Pensa di poter essere un uomo spogliatoio?
"I giocatori più esperti devono poter aiutare i più giovani. Qui però ci sono solo giovani bravi, che vogliono lavorare. Il mister ha fatto una buona impressione a tutti. L'ambizione dovrà essere alla base di ogni nostro giorno di lavoro: dobbiamo lavorare ogni giorno meglio del primo".

Rifarebbe l'esperienza che ha fatto in Turchia?
"Sicuramente è stata bella, certo potevamo fare qualcosa di più ma la rifarei. E' stata un'esperienza diversa ma bella per me e la mia famiglia. E' un peccato che alla fine non siamo riusciti a vincere".

Cosa pensa della Conference League?
"Negli ultimi anni la Fiorentina è stata protagonista e anche se ha perso le finali è importante arrivare in fondo alle competizioni europee. E' un torneo a cui tengo molto".

Sente la concorrenza con Moise Kean?
"Nel calcio conta solo la squadra e il risultato finale. Moise ha fatto vedere di che pasta è fatto e sicuramente può ancora crescere. Io ho sempre pensato prima che a me stesso alla squadra: voglio rendere i miei compagni ancora più forti ed aiutarli come posso".

Cosa serve per rendere vincente la Fiorentina? Si può sognare la Champions?
"Forse è meglio se nessuno crede che possiamo puntarci... la Fiorentina ha già fatto bene mettendosi dietro lo scorso anno Milan, Lazio e Bologna. Ovviamente spetterà al mister scegliere chi gioca... ma noi siamo umili. Sappiamo che ci sono tante squadre che vogliono vincere ma anche noi dobbiamo pensare in grande. Siamo tutti bravi ragazzi ma in campo non dobbiamo essere sempre tali..."

Qual è la sua visione della Fiorentina?
"Io da piccolo ricordo Batistuta in maglia viola e le sue gare in Champions. Negli ultimi anni ha giocato tante finali e anche se le ha perse ha dimostrato di voler vincere. Certo, se perdi tre finali non è un caso... e forse per questo la società ha preso un mister come il nostro che ha già vinto e ci permetterà di migliorare e di mettere insieme ancora più esperienza".