ADESSO LA PAROLA PASSA AL CAMPO

Questa notte si è conclusa la sessione di mercato estiva in Italia. Un mercato che ha visto cambiare il volto della Fiorentina a partire dall'allenatore: fuori Vincenzo Italiano dentro Raffaele Palladino. Una sessione cominciata con gli addii a parametro zero di molti giocatori che erano rappresentativi nel triennio di Italiano come Bonaventura, Castrovilli e Duncan. Alcuni giocatori non sono stati riscattati come Arthur, Maxime Lopez, Belotti e Faraoni.
Un nuovo inizio - In rottura con il passato, il primo acquisto è stato il centravanti con la scelta di Moise Kean. Poi dal Monza è arrivato Andrea Colpani, fortemente voluto dal tecnico viola e dal Lecce è arrivato il difensore croato Marin Pongracic per sostituire la cessione di Milenkovic. Anche in porta la Fiorentina si è rinnovata con l'arrivo di De Gea, mentre in difesa è arrivato un giovane Matias Moreno dall'Argentina (in attesa di Nicolas Valentini che sbarcherà a Firenze il prossimo gennaio). Il colpo da 90 è Albert Gudmundsson che, potenzialmente, potrebbe diventare l'acquisto più pagato della storia viola. E per finire a centrocampo, il reparto maggiormente bersagliato dalle critiche dei tifosi visto che, al 30 agosto, gli unici due acquisti erano stati Richardson e Adli.
Quattro pareggi e molti dubbi - Nel frattempo, la stagione della Fiorentina è cominciata a Parma dove i ragazzi di Palladino hanno pareggiato 1-1 grazie a un gol su punizione di Biraghi. In Conference poi è suonato il primo campanello d'allarme: il 3-3 contro la Puskas Akademia al Franchi ha aperto molti dubbi tra i tifosi e Palladino ha chiesto pubblicamente aiuto alla società dicendo che servono ancora quattro acquisti. Contro il Venezia in campionato è arrivato un altro pareggio per 0-0 e il pubblico del Franchi, dopo aver contestato la società per la vendita di Nico Gonzalez alla Juventus, ha riempito di fischi la società e la squadra al termine della partita. Infine, la gara di giovedì scorso: i viola raggiunti sul pareggio al novantesimo per una leggerezza di Ranieri e una qualificazione portata a casa grazie alle parate di De Gea. Quattro partite, quattro pareggi e preoccupanti segnali sul gioco espresso dalla squadra di Palladino.
I colpi last minute - Ieri, nelle ultime 24 ore di calciomercato, la Fiorentina è stata assoluta protagonista: in primis Amrabat ha lasciato Firenze per andare in prestito al Fenerbahce e poi tre acquisti per Palladino. Danilo Cataldi in prestito dalla Lazio (una mossa di mercato che ha scatenato la cessione in prestito al Monza di Alessandro Bianco) e soprattutto Edoardo Bove in prestito dalla Roma. Il centrocampista è stato tanto cercato dalla società in questa sessione di mercato e lo stesso Palladino ha spinto per averlo a disposizione. Infine, è arrivato anche Robin Gosens, l'esterno richiesto in maniera esplicita dal tecnico viola. Ed ecco quindi che si conclude il mercato con un totale spese di 59,25 mln + bonus e un totale uscite pari a 66,8 mln + bonus, di cui 15 mln per la cessione di Amrabat da ufficializzare (QUI L'ARTICOLO COMPLETO). Adesso Palladino può contare su una rosa che ha il sostituto in ogni suo ruolo: Terracciano- De Gea; Quarta-Moreno; Pongracic-Comuzzo; Ranieri-Biraghi; Parisi-Gosens; Dodo-Kayode; due posti a centrocampo per Mandragora-Cataldi-Bove-Richardson e Adli. Sulla trequarti Colpani-Gudmundsson-Ikone-Sottil-Kouame e come centravanti Beltran sarà con tutta probabilità il sostituto di Kean. Una rosa sufficientemente lunga per poter affrontare il doppio impegno Coppa-Campionato. Adesso però la parola passa al campo, Palladino ha ottenuto i quattro acquisti richiesti e sarà suo il compito di far girare gli ingranaggi a una squadra che, per il momento, ha dimostrato di essere ancora molto confusa.
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