RONALDINHO, Vi farò divertire

17.07.2008 08:15 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Il Tirreno

Poche parole, ma il messaggio è inequivocabile: «Spero di riuscire a dare molta allegria a tutti». Nel suo primo giorno a Milanello, Ronaldinho un record l’ha già strappato: mai il centro sportivo del Milan era stato preso d’assalto da una simile fiumana di tifosi (almeno 4mila) per l’inizio del raduno.
E in poche ore dopo il suo arrivo oltre 5.200 milanisti hanno sottoscritto un abbonamento per la prossima stagione. Fin dalla mattina migliaia di sostenitori, armati di bandiere del Milan e del Brasile, si sono incollati ai cancelli che circondano i campi di allenamento e la palazzina dell’impianto di Carnago. Quando, dopo ore di attesa, Ronaldinho è finalmente apparso, c’è stata un’ovazione da star. E l’entusiasmo è salito alle stelle quando ha salutato il popolo milanista scagliando oltre il recinto un pallone da calcio. È il miglior antidoto all’ultima, opaca stagione al Barcellona e soprattutto la migliore condizione per rispettare la promessa fatta: «Sono contento di essere qui e, ripeto, spero di far divertire la gente milanista».
I piani. Lo stato maggiore del Milan già gli crede sulla parola. «Se è venuto da noi - ha affermato Adriano Galliani - significa che intende mettersi in discussione, perché ha preferito il Milan, rinunciando a un contratto faraonico e strablindato al Manchester City. E se la trattativa si è conclusa è stato grazie alla sua scelta di rifiutare alcuni benefici economici di cui pure avrebbe avuto diritto». L’entusiasmo dei vertici rossoneri è tale da far loro dimenticare l’attuale forma non proprio smagliante del campione. «La famosa pancetta non c’è - ha assicurato il vicepresidente del Milan - Ronaldinho è in forma, magro e tirato».
L’arrivo. Maglietta a righe dai colori sgargianti, pantaloncino da rapper sotto il ginocchio e vistoso capellino con la visiera indietro a raccoglier le treccine, Ronaldinho ha iniziato la sua avventura italiana poco dopo le 13, all’aeroporto di Malpensa, dove è sbarcato con un volo privato assieme a Galliani e al fratello, suo procuratore, Roberto de Assis. Senza mai abbandonare il suo sorriso il campione ha trascorso le poche ore a Milanello come ospite d’onore più che come uno di casa. Del resto Ronaldinho non è ancora ufficialmente rossonero e da metà pomeriggio sono iniziate per lui, in una clinica di Milano, le visite mediche che proseguiranno anche oggi negli ambulatori di Milan Lab. La firma sul contratto non arriverà prima della serata di oggi.

E il 22 luglio Ronaldinho potrà lasciare l’Italia, per raggiungere i connazionali olimpici a Ginevra, da giocatore del Milan.
Le Olimpiadi. Tasto dolente, quello della sua partecipazione come atleta fuori quota ai Giochi di Pechino, che il Milan dovrà però accettare. «Lo lasceremo andare - ha sospirato Galliani - perché ci sono suoi impegni precedenti che noi rispettiamo. Fosse stato un nostro giocatore non lo avremmo mandato, come è successo con Kakà e Bonera». Anche il tecnico Carlo Ancelotti se ne è fatta una ragione. «Le Olimpiadi saranno un occasione per ritrovare la condizione - ha affermato l’allenatore - e quando tornerà sarà in condizione di giocare nel suo ruolo naturale, anche se occorrerà qualche tempo per inserirlo nei meccanismi». Ma ieri è stato il giorno della festa e dell’entusiasmo. La fine di una luna di miele durata oltre due anni. «L’amore per Ronaldo è antico e non è mai cessato». ha affermato Galliani - «nche se la trattativa è stata più volte sul punto di fallire, dopo ore ore ore ce l’abbiamo fatta».
Il raduno. Il Milan cerca la stagione della riscossa almeno in campionato, dopo due tornei finiti a oltre 20 punti dall’Inter. Lo scudetto è il primo obiettivo, come ribadisce Adriano Galliani, e compare subito il rammarico per la mancata qualificazione in Champions: «Purtroppo non la faremo, succede, ma sono sicuro che non si ripeterà». Certo è che sarà «una stagione particolare», come la definisce Paolo Maldini, perché è dal 2002 che il Milan non salta la Champions. «Ma possiamo fare le cose in grande - dice Ancelotti - tenendo fede a tutti gli impegni», compresa la coppa Uefa che non è torneo da snobbare. E il mercato? È chiuso, assicura Galliani: «Se fosse arrivato Shevchenko, non avremmo preso il brasiliano».