GASPERINI, Champions ci siamo. C. Italia...
Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta, dopo la sfida contro il Napoli è intervenuto ai microfoni di Sky Sport: "Abbiamo giocato contro un ottimo Napoli. Il primo tempo abbiamo sofferto, poi c'è stato l'episodio del gol salvato da Masiello che se va dentro difficilmente cambia la partita. Noi volevamo stare in partita, poi ci siamo giocati Ilicic e con tutti i tre attaccanti davanti abbiamo tanto potenziale”.
Sull'espulsione da parte di Orsato: "Sono destinato ad andare fuori. Nessun tifoso quando c'è un'occasione del genere riesce a stare fermo con le mani. Ho protestato perché mi sembrava una punizione importante su Gomez. Comunque fa niente, vado fuori, poi abbiamo vinto e questo mitiga tutto. Non ho mancato di rispetto, noi allenatori non riusciamo a stare con le braccia conserte. Dobbiamo restare nei limiti e io ci sono rimasto".
Gomez e tutti gli altri sono in gran condizione. "E' stato straordinario, ma lui come tutta la squadra. Giovedì prossimo abbiamo una gara importante, ma sapevamo che una vittoria in trasferta su un campo così ci avrebbe dato il diploma per giocarci la Champions League. Ora siamo a pari punti col Milan, possiamo giocarcela per la Champions League, anche se abbiamo lo scontro diretto sfavorevole. Questa è una squadra che ora resetterà, riposerà e da mercoledì penserà alla gara con la Fiorentina. Andare a giocare un finale a Roma sarebbe un traguardo per tutta la città. Stare dentro con la testa è più importante che allenare il quadricipite".
Sugli obiettivi: "Per me sarebbe il quarto anno consecutivo che arrivo in Europa. Nel pensare comune valgono solo scudetti e coppe, invece si possono raggiungere dei traguardi anche con squadre come l'Atalanta. La Champions sarebbe staordinaria, ma anche la Coppa Italia eh, visto che siamo lì... Abbiamo vinto con la Juve ai quarti di finale, oggi abbiamo vinto a Napoli e ci siamo conquistati il diritto di giocarci la Champions fino alla fine".
Come sta Ilicic? "Si mette un po' di cotone alle orecchie così non sente niente. Nel finale poteva dare di più, gigioneggiava mentre tutti correvano. Quello che è stato Gomez oggi può esserlo anche lui".