BONINSEGNA A FV, Amarildo fu decisivo

Roberto Boninsegna, conosciuto anche con il soprannome di Bonimba, aveva provato, insieme al suo Cagliari, a soffiare lo scudetto 68-69 alla Fiorentina. Che a quei tempi, però, non perdeva un colpo. Alla fine del campionato, infatti, i viola persero solo una partita (quella col Bologna) e lasciarono dietro i cagliaritani e il Milan, a 4 punti di distacco. L'ex attaccante ricorda, in esclusiva per Firenzeviola.it, i momenti di quella stagione.
Boninsegna, qual'era la forza della Fiorentina di allora?
La Fiorentina, purtoppo per noi, aveva una rosa molto più ampia rispetto alla nostra. Noi eravamo davvero pochi: massimo 13 giocatori, poi 4-5 ragazzi della Primavera. L'organico dei viola, poi, era di prima categoria; basti pensare che loro avevano in squadra un certo Amarildo...
Il suo Cagliari, comunque, arrivò secondo...
Terminammo il girone di andata in testa alla classifica. Poi, loro pedalarono forte e non li riprendemmo più. Io e Riva, insieme, segnammo 30 reti. Formavamo davvero una bella coppia; ma i viola erano più squadra.
Guardando la Fiorentina dei giorni nostri, quanto le manca per vincere il terzo scudetto?
Manca parecchio, purtoppo. Conosco Andrea Della Valle, è una persona squisita, ma la società deve mettersi attorno a un tavolo e discutere seriamente del proprio futuro. Sul piano tecnico-tattico, va rafforzata assolutamente la difesa. Il centrocampo e l'attacco, invece, sono di primissimo ordine. Poi Prandelli può anche restare per continuare il progetto con la società. Però, stando ai fatti, mi sembra che la squadra di ora sia un'eterna incompiuta.
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