LJAJIC, IL DOPO-JOVETIC È GIÀ INIZIATO
Sostenevano i latini: "Ubi maior minor cessat". Dove per maior si intende Andrea Della Valle ("Basta parlare di Jovetic!" testuale il patron...) per minor si intende il vostro umile cronista. Che infatti obbedisce, bypassa il montenegrino e guarda al futuro. Senza Stevan Jovetic. Dobbiamo dire che l'argomento ci era già balenato al 33' (quando cioè ADV era lontano dal chiosare) nell'assistere alla magia di Adem per Aquilani: percussione sulla destra, finta d'autore su Portanova e tocco felpato per il "principino". Che non poteva sbagliare. Certo, il successivo grido di dolore di Andrea ci ha dato forza, coraggio, e a quel punto l'articolo era già fatto.
VIENI AVANTI 4-3-3: Ma andiamo con ordine. Le prodezze a catena di Adem Ljajic, il bruco che diventa farfalla, il "fenomenino" che studia da fenomeno rappresenta il più credibile dei dopo-Jovetic. Al netto di Giuseppe Rossi, Rafael Wolsky, Oleksandr Yakovenko. Tutti attaccanti esterni (chi a destra, chi a sinistra) pronti a surrogare la prevedibile dipartita di Jo-Jo. Tutto in attesa di un centravanti di ruolo: Osvaldo, Muriel, Borini... scegliete voi. Agile, tecnico, manovriero, ma occorre un centravanti di nome e di fatto. Il resto viene da se, Stevan Jovetic che se ne va a Manchester (più difficilmente a Torino) e Montella che vara un 4-3-3 con Cuadrado a destra, Rossi a sinistra e Mister X al centro. Con Adem Ljajic variabile impazzita e prima (lussuosa) alternativa. Col giovane serbo si può strambare sul 4-3-1-2, piuttosto che sul 4-3-2-1... tutti moduli prettamente offensivi che richiedono applicazione, sacrificio. Proprio quello che può assicurare il Ljajic di oggi, proprio quello che non può garantire lo Jovetic di domani. Quello Jovetic che si sente pronto per una grande (ergo...la Fiorentina non lo è) che è sicuro di restare al 50%, che bontà sua deve vagliare, valutare. Ha ragione Andrea: non parliamo più di Jovetic. Sopportiamoci e supportiamoci fino a fine stagione (c'è una Champions da sognare, l'Europa da conquistare). Con Ljajic ed i suoi fratelli il futuro è garantito.
JO-JO, GRAZIE DI TUTTO - Beninteso, Stevan contro il Genoa ha disputato una buona partita. Combattivo, volitivo, persino altruista. Splendido l'assist per il gemello al 23', belli anche quelli per Cuadrado e Mati Fernandez nella ripresa, discreta la predisposizione al sacrificio durante tutti i 90'. Gol? No, oggi non era giornata. Però va bene, non facciamo le pulci al montenegrino. E poi non siamo qui per parlare di lui. O meglio... non solo di lui. Vogliamo, invece, celebrare la crescita di Ljajic, continua, costante. Come carattere e personalità. Ci risulta che Adem sia benvoluto dallo spogliatoio, che sia fidanzato, che (vivaddio) mangi meno nutella, e giochi meno alla Play-Station. E poi la maturità tattica, forse lo step più importante, certamente irrinunciabile per Vincenzo Montella. Avete presente alcune corse all'indietro a coprire le avanzate di capitan Pasqual (a proposito: lo avevamo detto che quella telefonata non sarebbe mai arrivata, ricordate?) In secundis la lettura della partita. Ieri Grandqvist lo marcava stretto, senza farlo respirare, sopratutto se Adem fosse rimasto su quella zolla. Vittima sacrificale della marcatura del nerboruto difensore. Ed invece Ljajic caracolla, si sposta sulla fascia opposta, scherza Portanova ed il gioco è fatto. Che poi Adem sapesse giocare al calcio, eran buoni tutti. Diciamo che da qualche settimana è passato da essere un giocatore di calcetto ad uno di calcio a 11. Stiamo correndo troppo? Può darsi, di certo Ljajic non si deve fermare. Anzi... Però la doppietta con l'Inter, il gol di Bologna, quello di Roma, le discese ardite e le risalite... E quella voglia di restare a Firenze e rinnovare. Proprio quella che manca a Stevan Jovetic.
P.S - Se poi Jovetic resta anche l'anno prossimo, convinto, motivato, magari più empatico con pubblico e spogliatoio... Stevan ha la nostra benedizione. Ma sappia il montenegrino che la sua partenza non crea terra bruciata. Non finirà come per Roberto Baggio (Dio perdona me...) La Fiorentina è strutturata per far fronte a qualsiasi assenza, grazie ad una rosa di qualità. A cominciare da Adem Ljajic.