JUVE... DOV'ERAVAMO RIMASTI?

18.10.2013 00:16 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
JUVE... DOV'ERAVAMO RIMASTI?
© foto di Federico De Luca

Era il 25 settembre 2012, e per la 5° giornata si gioca Fiorentina-Juventus. Risultato finale 0-0, per assurdo sarà la miglior partita dei viola in tutto il campionato. Più del poker rifilato all'Inter, più del 3-1 inferto al Milan (per giunta a San Siro), più degli innumerevoli 4-1 scaricati su improvvidi avversari (oltre ai nerazzurri ricordiamo il Cagliari, l'Atalanta, il Siena, prima dell'ultimo e inutile 5-1 di Pescara). Insomma, Fiorentina-Juventus 0-0 come la partita perfetta (GUARDA QUI), alla quale però... mancò un verso. Come a tutti i più grandi poeti. Mancò l'ultima pennellata, come ai più grandi pittori, l'acuto finale, la pedalata decisiva... Il gol. Ecco, noi vogliamo ripartire da lì, da quel colpo di testa di Pasqual ad una manciata di minuti dalla fine. L'ennesima occasione terminata di pochissimo fuori alla sinistra di Buffon. Questione di centimetri, come disse qualcuno più importante di noi. Prima della "testata" del terzino violazzurro c'era stata la traversa di Jovetic, il quasi rigore sullo stesso Pasqual (molto più che quasi, ma effettivamente un lembo di pallone Chiellini lo aveva toccato), l'occasione di Ljajic che grida ancora vendetta. Nella ripresa idem con patate, tre tiri a fil di palo di Roncaglia, Pizarro e Cuadrado (ancora quella maledetta questione di centimetri...) fino alla "capocciata" del capitano viola. La Juventus? Non pervenuta, come avrebbe detto Bernacca. Viviano deve ancora pagare il biglietto. Ed ecco perchè il rimpianto sale, ci divora, ci fa dire... quello era soltanto il primo tempo, la gara d'andata. Domenica alle 15 si ricomincia, affrontiamo i bianconeri e chiediamo: "Scusa Juve, dov'eravamo rimasti?"

MODULO CHE "PAREGGIA" NON SI CAMBIA - In realtà l'adagio reciterebbe diverso. Noi però consideriamo quel pareggio come una vittoria, ed allora crediamo (speriamo) che Montella riproponga il medesimo schieramento tattico. Un 3-5-2 che vede il recuperato Cuadrado a destra, Pasqual a sinistra (parliamo del centrocampo) con Pizarro e Borja Valero ai canonici posti di comando. L'incognita è Aquilani, apparso assente in nazionale. L'anno scorso giocò (e bene!) Romulo, e allora: perchè non proporre Ambrosini che ha disputato una ventina di Milan-Juventus, e conosce a fondo la materia? In avanti gioca Rossi per decreto ministeriale, con... Vargas, Rebic, oppure Matos? Noi opteremmo per quest'ultimo che ricalcherebbe la figura di Ljajic, magari in marcatura su Pirlo, mossa vincente (o pareggiante che dir si voglia) che fu di Montella. Del resto la Juventus sarà molto simile a quella Juve che venne chiusa all'angolo: non ci sarà Giaccherini (al suo posto Marchisio), non ci sarà Vucinic e neppure Quagliarella (al loro posto Giovinco, che allora giocò titolare) oppure Llorente. Insomma, ricominciare da quel Fiorentina-Juventus... Si può fare.

VECCHIA FIORENTINA CERCASI - Più degli schemi, dei moduli, dei giocatori, può la mentalità. La convinzione, la fiducia in noi stessi. Ed è a queste doti che ci appelliamo nella speranza di rivedere la vecchia Fiorentina. Quella che già dopo 5 giornate aveva voltato pagina, che aveva dimostrato di crederci, di giocare per divertire, di divertirsi giocando. Quella che aveva cancellato dal campo la Juventus, futura campione d'Italia. Una squadra che attaccava dal primo al 90', che faceva possesso palla ad una velocità doppia dell'avversario, che prendeva gol (spesso balordi) e ripartiva a testa bassa. Come se niente fosse. Che era felice, entusiasta, brillante, che trasmetteva gioia e voglia di vivere. No, non è retorica, quella Fiorentina (ahimè) ancora non c'è. Magari tornerà, fin da domenica prossima, e ricomincerà dal punto dov'era rimasta...