"AUGURI A..." BATI-GOL, IL PIÙ GRANDE DI TUTTI
Su Batistuta è stato detto e scritto di tutto. E attenzione, non sempre cose positive. Un esempio? Si dice che fosse "tirchio", "tirato", che (come si dice a Firenze) "avesse le vipere nelle tasche". Addirittura si arrivò a dire che riciclasse agli amici i regali che riceveva nelle cene dei viola club (quelle poche alle quali partecipava). Nel 2001, quando passò alla Roma, il problema non si pose poichè Gabriel faceva vita monastica, non partecipava a feste e ritrovi, fino a disertare il "Circo Massimo" per la festa dello scudetto giallorosso. Storie, illazioni, favole metropolitane? Di certo cattiverie gratuite, che niente tolgono ad uno dei più grandi centravanti di ogni epoca. Certamente il più grande della storia della Fiorentina. Fateci caso: togliete Antognoni (il migliore, il più amato a 360°) e poi raramente si è ostentata una tale sicumera nel definire un giocatore... "il migliore di tutti". Anche nel calcio mondiale ancora ci si chiede... E' stato più grande Pelè o Maradona? E che dire di Crujiff e Platini? E ancor prima, Di Stefano, Puskas, Eusebio... e oggi Messi, Cristiano Ronaldo? Nella Fiorentina, poi, c'è l'imbarazzo della scelta: Sarti o Albertosi? Magnini o Robotti? Cervato o Castelletti? E ancora... Julinho o Hamrin? Baggio o Rui Costa? No aspetta, Baggio era più punta, forse il paragone si può fare tra Baggio ed Hamrin (e che dite di Mutu? E di Edmundo?) E dello Jovetic di oggi che ne facciamo? Anche questo è il bello del calcio, dove ognuno può dire la sua. Su tutti, meno che sul centravanti, perchè sul gradino più alto del podio c'è un solo nome: Gabriel Omar Batistuta. Per tutti i tifosi viola "Bati-Gol", il "Re Leone". E non ce ne vorranno l'artillero Pedro Petrone (il primo bomber della storia gigliata), "Pecos Bill" Virgili (centravanti del primo scudetto), Mario Maraschi (centravanti del secondo), "Ciccio" Graziani, Luca Toni, Alberto Gilardino... No, ci spiace: Bati è Bati, e tutto il resto è noia.
Personalmente il primo ricordo di Batistuta calciatore risale alla coppa America del 1991, quando Gabriel si impose al grande pubblico vincendo il titolo con l'Argentina e risultando capocannoniere con 6 gol. Ricordo "Giorgione" Chinaglia, che commentava il torneo per Tele Montecarlo, impazzire per le prodezze di quel ragazzone biondo, grezzo, istintivo, ma dotato di una forza, di una potenza devastante. Ricordo poi la mattina del 13 giugno 1991 quando, alzatomi stranamente di buonora, mi trovai a passare dalla stazione di Santa Maria Novella e lessi su una locandina: "Colpo della Fiorentina, preso Batistuta". Ebbi subito l'impressione che non sarebbe stato un colpo come tanti altri, bensì "il colpo" per antonomasia, il colpo sul quale Vittorio Cecchi Gori costruì la sua presunta fama di intenditore. Batistuta è stato il giocatore che ho visto migliorare di più nel minor tempo impiegato, attraverso il lavoro, il sacrificio. Se quando arrivò a Firenze valeva 10, se ne andò che valeva 1000. Se quando fu comprato dal Boca Juniors (a ruota del fenomeno Diego La Torre, poi sparito nel nulla) stoppava a malapena un pallone, se ne andò che batteva le punizioni meglio di un rigore. Batistuta era bello, era forte, piaceva alle donne, era ricco e famoso, Batistuta era innamorato di Firenze. E quando il 26 novembre 2000, con la maglia della Roma, segnò il gol vittoria all'Olimpico contro la Fiorentina di Terim, pianse, pianse copiosamente. Qualcuno dice per la tensione, per un semplice scarico nervoso, a noi invece piace pensare che pianse per il dispiacere di aver battuto il suo amico Toldo e dato un dispiacere ai tifosi viola. Gli stessi tifosi che il 5 novembre 1995, prima di un Fiorentina-Lazio, gli dedicarono una statua in cartongesso raffigurante lui che esulta alla bandierina, uno dei tanti modi di esultare che Gabriel ha inventato negli anni: ricordiamo la "mitraglia", il dito portato al naso a zittire il "Nou Camp", la "schitarrata". Fino a lasciarsi cadere nella rete sotto la "Fiesole" in quel 14 maggio 2000, dopo il terzo gol in un Fiorentina-Venezia ultima di campionato. Quel giorno Batistuta, spinto da tutta Firenze, segnò una tripletta e superò di un gol Kurt Hamrin (152 contro 151) nella classifica cannonieri della serie A nella storia viola.
Ah dimenticavo... perchè abbiamo scritto tutto questo? Perchè oggi Gabriel Omar Batistuta, nato il 1° febbraio 1969 a Reconquista, compie 43 anni. Scusa Gabriel, ma nel ricordare la tua grandezza di calciatore, mi ero quasi scordato di farti gli auguri...