ASPETTANDO... GO(L)DOT
"Ehi Carvalho, perchè sulla maglietta non scrivi anche quanti gol farai a fine campionato? Che ne dici di 15?" Amauri Carvalho de Oliveira ci guarda, sorride, riabbassa la testa e continua a firmare autografi. L'impressione è che lui ci creda, che ci punti deciso... obiettivo la nazionale di Prandelli. Ma che il pudore, quell'aria da bravo ragazzo (nonostante il look da Nazareno sofferente) gli impedisca di fare proclami, che spesso vengono scambiate per sbruffonerie. E allora meglio scegliere il "low profile", testa sul manubrio e pedalare, anzi...lavorare, lavorare, lavorare. Il contesto è quello già trattato fa Firenzeviola, l'aperitivo del "Violascuro", e noi ci abbiamo provato a strappare quella promessa. Anche perchè domenica, tempo permettendo, Amauri torna sul luogo del delitto. Torna a Parma dove, da gennaio a giugno 2011, è tornato giocatore dopo l'esilio di Torino realizzando 7 gol in 11 partite, il primo dei quali proprio alla Fiorentina. Ricordate? Era il 6 febbraio 2011, Giovinco calcia una punizione dal limite, palla a spiovere verso Amauri che di prima intenzione si inarca, rovescia e batte Boruc. Quel giorno (va detto...) l'arbitro Gava dette una mano alla Fiorentina fischiando un rigore probabilmente inesistente su Camporese (pareggerà D'Agostino al 59'), ma l'italo-brasiliano fu una spina costante per la retroguardia viola sfiorando il secondo vantaggio in diverse occasioni. A Firenze Amauri è ancora a secco: tanto movimento, tanta buona volontà, una presenza fisica importante in mezzo all'area avversaria (Jovetic ringrazia, potendo ora svariare a suo piacimento), ma di gol nemmeno l'ombra. Zero su due presenze, entrambe al Franchi. Domani la Fiorentina è attesa all'ennesimo esame trasferta, dove ha vinto una sola volta (a Novara l'8 gennaio 2012), e dove sopratutto "vanta" (!) il peggior attacco del campionato: 4 gol, peggio di Siena, Cesena e dello stesso Novara. Urge un'inversione di tendenza, urge che Amauri cominci a segnare.
Per questo abbiamo titolato... "Aspettando Go(l)dot", con un gioco di parole che richiama l'opera teatrale di Samuel Beckett: "Aspettando Godot". La speranza è di non assistere ad una riproposizione del teatro dell'assurdo, del quale Beckett (con Ionesco e Genet) era uno dei principali esponenti. Il Signor Godot, nella rappresentazione, non arriverà mai rimandando puntualmente il suo arrivo. Anzi, manda un ragazzo ad annunciare che... "Godot oggi non verrà, ma che verrà domani". Per ora Jovetic fa per tutti e due, con i suoi guizzi, con la sua fantasia, la sua freddezza nel calciare i rigori (al momento cinque su cinque). Ma non potrà durare in eterno. E poi Amauri non segna una rete da ben 10 mesi, da quel 23 aprile 2011 quando ad Udine decise la partita per il Parma con una doppietta. Per questo invochiamo il gol dell'ex, il primo centro di Amauri in maglia viola proprio al "Tardini", per intonare festanti la "marcia trionfale dell'Aida". I ducali ci scuseranno se, per una volta, Giuseppe Verdi suonerà a parti invertite.