REP. (FI), Harakiri a Istanbul: papere e nervi tesi
È la notte più buia per la Fiorentina, per come è arrivata la sconfitta contro Istanbul Basaksehir, per un girone di Conference League che si complica maledettamente, per una crisi di risultati e di prestazioni che prosegue in maniera inesorabile. Falcidiata dagli infortuni, ridisegnata in campo dal tecnico Italiano con Amrabat in difesa (out nel riscaldamento Quarta per una botta alla schiena) e con assenze pesanti in ogni reparto.
Cercava risposte, Italiano. Magari una reazione, un colpo dei suoi. I primi minuti sono stati anche interessanti, coi turchi costretti ad abbassare il baricentro per non subire il pressing dei viola. Ma al termine della partita ci saranno gli “olé” dei tifosi presenti allo stadio. Perché sul campo, appunto, il Basaksehir ha legittimato il primato nel girone e a questo punto pensa già agli ottavi.
Nessun alibi, aveva detto Italiano prima di questa gara. Un modo per responsabilizzare chi sarebbe sceso in campo, chi avrebbe sostituito i potenziali titolari. Qualche accelerata di Ikoné, una conclusione ribattuta di Mandragora, gli spari a salve di Cabral e poco altro. Tanti errori, zero concretezza, sei tiri in totale e soltanto due nello specchio della porta avversaria con tante grazie di Sengezer che di fatto ha assistito senza mai sporcarsi i guanti.