La Gazzetta sulle proteste della Fiesole: "Adesso non servono, sensazioni lugubri"
Nel raccontare la vittoria della Fiorentina contro l'Udinese di ieri (5-1 senz'appello per i friulani), la Gazzetta dello Sport commenta anche quanto successo sugli spalti, lasciati deserti (almeno per quanto riguarda la Curva Fiesole) per 20', una protesta indetta dal tifo organizzato: di sicuro la Fiorentina ha una necessità indifferibile, riannodare il filo d’amore con la città. Il popolo viola spesso ha modi poco convenzionali di manifestare il sentimento nei confronti del club, ma da una situazione come questa si esce solo remando tutti dalla stessa parte e rimandando alla fine della stagione i confronti, le polemiche, i processi.
Ieri la curva Fiesole ha lasciato i giocatori da soli per venti minuti. I mugugni si avvertivano, ma un settore vuoto (tra l’altro di fronte a un altro settore ridotto a cantiere) trasmette sensazioni lugubri. Quando l’annunciata protesta è finita, i tifosi sono entrati allo stadio. La Fiorentina stava battendo una punizione dal limite: tiro di Mandragora, gol. Scrive la rosea: non vogliamo scadere nella retorica: non è stata la curva a segnare, ma il pubblico di Firenze sa di poter essere un fattore, positivo o negativo. E la squadra, anche perché debole caratterialmente, sarà sicuramente condizionata dall’atteggiamento della gente. Ieri quel gol è stato quasi una richiesta di pace verso un popolo che da mesi sta soffrendo e che adesso spera che qualcosa possa cambiare.
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