NAZIONE, L'opinione: "La favola di Ricky. Italiano..."

06.07.2022 12:42 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
NAZIONE, L'opinione: "La favola di Ricky. Italiano..."
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Il collega Stefano Cecchi, sulle pagine de La Nazione, si è soffermato su Riccardo Saponara. Questi alcuni estratti di ciò che ha scritto: "Sembrava perso alla causa. Un potenziale costruttore di sogni finito nel retroscala degli indesiderati. [...] Ma il calcio è il luogo della vita dove davvero mai dire mai. Ora, non solo ha firmato per restare ancora a Firenze, ma lo ha fatto fra gli applausi della tifoseria intera. Una storia che bene racconta l’etica del riscatto. Perché la carriera di Riccardo Saponara da Forlì, giocatore che da giovane dicevano somigliasse a Kaka, non è stata una camminata sul proscenio luminoso, piuttosto un’incompiuta fatta più di delusioni che di sorrisi. [...] in Italia ha faticato a imporsi, sbagliando stagioni su stagioni. La sbagliò al Milan [...]. Le sbagliò alla Fiorentina [...]. E le sbagliò anche nelle due parentesi genovesi, prima alla Samp e poi al Genoa [...]. Come se il suo animo fragile di artista del pallone avesse dichiarato una ribellione ideologica all’ordinarietà.

Chissà. Quando, dopo l’ennesima delusione, finì a Lecce e l’allenatore Liverani rivelò di avere ricevuto 25 telefonate che gli sconsigliavano di prenderlo, la sua carriera sembrò finita a soli 28 anni. Un non sense per un calciatore che in allenamento stregava i compagni di squadra per la sua classe. A Firenze, per dirne una, Vlahovic lo chiamava 'il professore'. Ora: dare una spiegazione tecnica a ciò è difficile. Forse [...] Saponara ha pagato il tratto umano [...]. Chissà. Per fortuna, [...] anche nel calcio ci sono gli angeli custodi capaci di correggerti il destino. Quello di Ricky si chiama Vincenzo. Sì: è stato Italiano a soffiare vento nelle ali di Saponara, prima a Spezia e poi a Firenze, consegnandoli un nuovo ruolo ma soprattutto restituendolo a se stesso e alla fiducia nei suoi mezzi. E lui lo ha ripagato con prestazioni di livello altissimo [...]. Riccardo Saponara, il costruttore di sogni che si era smarrito, riconsegnato all’onirico attraverso la disciplina, il sacrificio e il non mollare: c’è davvero qualcuno a Firenze che non applaude alla sua conferma?".