GAZZETTA, Bove, futuro incerto e la strada di Eriksen

05.12.2024 08:13 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
GAZZETTA,  Bove, futuro incerto e la strada di Eriksen
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La Gazzetta dello Sport analizza la situazione di Edoardo Bove, azzardando alcune previsioni sul futuro del calciatore. Questo quanto scritto dalla rosea in merito al ventiduenne vittima di un malore domenica sera: il ritorno in campo, almeno quello in Italia, è ormai appeso a un filo sottilissimo, anche perché quella piccola cicatrice sul cuore, emersa nella risonanza magnetica ripetuta due volte dal ricovero, potrebbe avere una spiegazione più antica. L’aritmia sul prato e quei secondi sembrati anni potrebbero avere una origine subdola e difficilmente prevedibile.

L’attenzione è massima sia sulla miocardite del 2020 figlia del Covid, che il talento allora alla Roma avrebbe superato con cortisone e riposo e senza apparenti strascichi, sia su eventuali fenomeni pregressi durante l’adolescenza. Da quel 2020 in poi, la risonanza magnetica cardiologica è diventata un’usanza nelle visite con idoneità sportiva fatte da Edoardo a Villa Stuart fino al 2023: nella clinica della Capitale confermano che niente di allarmante è mai apparso in quei tracciati,mentre i nuovi esami di secondo livello, successivi all’aritmia, hanno evidenziato l’impronta all’altezza del ventricolo sinistro. Ben prima di cederlo in prestito a Firenze (sarebbe scattato l’obbligo di acquisto con il 60% delle presenze) il 30 agosto, Bove ha comunque ottenuto l’idoneità sportiva per il 2024-25: la Roma in questo caso si era rivolta alla clinica Paideia, poi la Fiorentina non aveva ripetuto la pratica in un centro di Medicina dello sport convenzionato con il Coni. Per la legge, bastava avere in mano il precedente certificato, valido per la Figc.

Aggiunge Gazzetta: servirà almeno un mese per avere una mappatura completa con i risultati degli esami. Sia in questo caso così infido, che nell’eventualità di un danno successivo a una miocardite, anch’esso a volte sfuggente nei tracciati, la prassi cardiologica impone l’uso di un defibrillatore di “prevenzione secondaria”. È un piccolo apparecchio da impiantare attraverso una operazione che possiede tutte le funzioni del pacemaker e che,anche in caso di un’aritmia potenzialmente letale, dà una scarica elettrica al cuore attuando un “reset” del battito e ristabilendo un ritmo regolare. Si tratterebbe dello stesso defibrillatore sottocutaneo che fu inserito sottopelle a Christian Eriksen nel 2021: se ne è già parlato in Cardiologia, la famiglia Bove è stata informata fin nel dettaglio. Le stringenti regole italiane, figlie anche della tragica morte dell’ex capitano della Fiorentina Davide Astori, hanno impedito a Christian di continuare qua,ma l’ex Inter ora gioca felicemente in Premier,in un top team, nel grande United: in casi come questo la carriera può quindi andare avanti,ma sempre fuori dalla Serie A. Insomma, anche per Bove potrebbe presto aprirsi una prospettiva simile.