CDS, Su DV9: "Uno schiaffo ai viola e a chi investe"

Nell'edizione odierna del Corriere dello Sport, il giornalista Bruno Bartolozzi ha dedicato un approfondimento alla vicenda legata a Dusan Vlahovic. Di seguito vi riportiamo alcuni estratti del suo corsivo: "Cosa voglia Vlahovic o meglio il suo agente, è chiaro. Tutto e subito. Un club d’elite e la Champions League. La Fiorentina e le sue evidenti potenzialità non bastano più. [...] Vicende del genere sono capitate nel passato, ma questa rischia di condizionare il nostro calcio perché non colpisce una società che arranca, ma un club in espansione, che offre (ad un giovane di 21 anni) il più ricco contratto della sua storia. [...] Ma a Vlahovic o meglio al suo procuratore non importa nulla. Entrambi vogliono il calcio d’elite credendo di non poter aspettare. Vogliono la Champions League. A tutti i costi. E subito. Questo è consentito? Sì. È morale, fa il bene del calcio? No.
Vediamo perché.
[...] Nel secondo decennio del Duemila le caratteristiche del calcio sono le seguenti: l’Italia ha nella massima serie almeno tre fasce di società che rendono possibile la competizione solo dentro questi sottoinsiemi, in Europa invece si afferma nei fatti una Super Lega, a cominciare dai club che ne fanno virtualmente parte e spadroneggiano sul mercato. Passiamo al diritto. Per Vlahovic si applicano una giurisprudenza del lavoro e tutele che equiparano il suo contratto da lavoratore dipendente a quello di chi, proprio a Firenze, viene licenziato per mail. Mentre è invece del tutto evidente che nell’ambito dello sport-show business il trasferimento di un top-player da un club ad un altro è molto più simile alla cessione di un ramo d’azienda che a quello di una chiusura di un rapporto fra dipendente e datore di lavoro. Tant’è vero che se licenziare i lavoratori paga in termini di profitto, perdere Vlahovic invece è un duro colpo. Vicende come quella di Vlahovic rischiano di far saltare equilibri e percorsi virtuosi di un’azienda senza debiti. La Fiorentina ha investito su Vlahovic in abilità. [...] Si è spesa in pazienza. [...] L’attuale proprietà, inoltre, ha pagato a caro prezzo l’acquisizione del club tenendo conto del valore tecnico della squadra fra cui proprio Vlahovic. E allora da dove ricominciare per salvare i (pochi) Commisso che, di tanto in tanto, investono nel calcio? E vogliono farlo auspicando che le regole di questo sistema tutelino gli sforzi e attutiscano i rischi d’impresa dovuti alle storture del sistema? [...] Forse in questa vicenda l’esempio di come agire e come misurarsi con un vero e proprio patto di lealtà [...] l’ha dato proprio Commisso. [...] Ha detto tutto e subito alla sua gente e al mondo del calcio. Il tempo ci dirà se quella di Commisso, in difesa di una lealtà morale d’impresa, sarà stata una battaglia retrò o vincente, oggi possiamo solo dire che è una battaglia giusta".
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