FERRARA, Dopo Woodstock i ritiri viola i più Rock&Roll
Come di consueto all'interno de La Nazione, troviamo l'opinione di Benedetto Ferrara. Ecco di seguito un estratto delle sue parole: "Ora che l’era dei ritiri tra gli abeti, le seggiovie e le calorie di sacher irresistibili volge al tramonto, il cuore non può fare a meno di singhiozzare un po’ nel rendersi conto che non c’è mai più stato, dopo Woodstock, niente di più rock&roll dei ritiri estivi della Fiorentina. Troppe storie: elettriche, vibranti, sognanti, divertenti, incedibili e perfino malinconiche, perché una ballata non manca mai. Serve riavvolgere il nastro dell’hardware interiore per ritrovare immagini sparse qua e là per la memoria, che poi è anche leggenda, un po’ come quando Socrates si fermò nel bosco dove i suoi compagni correvano disciplinatamente in fila indiana. Ma il dottore no, non era cosa per lui, che col calcio italiano fraternizzò poco. Un simbolo, però, il padre della democrazia corinthiana [...]. Avete idee più esaltanti di un elicottero color argento che scende su un campetto di allenamento sull’Amiata? E che ne dite della corsa dei cronisti eccitati davanti alla scaletta dalla quale scende Diego col suo foulard. Serve qualcuno che rompa il ghiaccio: Presidente, la troviamo in grande forma. Risposta: sono ingrassato cinque chili.
Fine. E come dimenticare Cavasin, che a tarda sera si lascia andare così: un giorno sarete tutti con me sul volo che ci porta in Champions. Io mi girerà verso di noi e vi dirò. Avete visto? Tenero Alberto. Anni dopo lo abbiamo cercato su quel volo, ma di lui non c’era traccia. E poi la dolcezza di Mondonico che di prima mattina sveglia i tifosi che dormono in tenda, Laudrup ed Effenberg con le loro pinte di birra al pub nell’anno del disastro e quella bellissima ragazza olandese che alloggiava un po’ più in là e tutti si chiedevano chi fosse il fortunato. No, no, non si può dire. E gli ultras che irrompono nel ritiro di Roccaporena, quello dove padre Ranieri ha portato un gruppo votato all’umiltà per rinascere dalla B? Caldaro, Andalo, Pian Castagnaio, il Ciocco, Vigo, Abbadia e via e via, finendo a Moena e alle sue pernici. Addio dolci montagne delle nostre estati di sogni e paure, come quelle di Fascetti nei giorni della fine, delle lacrime, della solitudine e del nuovo inizio, con quell’elicottero che ronza mentre noi lo cerchiamo ansiosi col dito puntato tra il sole e le nuvole.