CALLEJON, Ora spera di lasciare la panchina

Sbarcando all’aeroporto di Firenze lo scorso ottobre, si presentò con un saluto che aveva tutta l’aria di un grido di battaglia. "Chiesa? Io sono Callejon". Una frase capace di ridare vigoria all’anima dei tifosi che si sentivano tradita. Quella frase è diventata subito un tormentone in città, poi pian piano si è spenta ed è caduta nell’oblio a suon di panchine. Con il ritorno di Beppe Iachini, José Callejon proverà a sovvertire la sua paradossale situazione. Secondo giocatore più pagato della rosa (oltre 2 milioni di ingaggio più bonus per un’altra stagione) e un minutaggio da esordiente. Adesso il vento può cambiare.
Sì, perché dietro il suo arrivo a Firenze ci fu una precisa indicazione dell’allenatore rientrante. "Il giocatore è stato voluto fortemente da Iachini per avere più soluzioni tattiche", spiegò il d.s. Daniele Pradè a quasi due mesi dall’esonero. Nei progetti iniziali di Iachini era previsto un percorso di evoluzione. Sì, se avesse avuto tempo strada facendo avrebbe lasciato il consolidato 3-5-2 per virare su un più dinamico 4-3-3. Il modulo nel quale Callejon a Napoli, sotto la gestione di Maurizio Sarri, si è affermato come uno degli esterni migliori d’Europa.
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