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Roberto Ronchi su Fazzini: "Ragazzo umile. Ho visto le sue qualità già solo col palleggio"

Roberto Ronchi su Fazzini: "Ragazzo umile. Ho visto le sue qualità già solo col palleggio" FirenzeViola.it
Oggi alle 14:31Radio FirenzeViola
di Virginia Bicchi

Roberto Ronchi, ex viola, ha parlato così del suo rapporto con Jacopo Fazzini, ai microfoni di Radio FirenzeViola, durante "Viola Amore Mio": "Quando Bertelli, il suo scopritore, che lo portò da Viareggio a Capezzano aveva solo 8 anni. Si cominciò a lavorare, sempre col pallone tra i piedi. Lo vidi palleggiare e pensavo che se andava avanti così poteva andare lontano: si vedeva con gli anni che passavano. Qua a Capezzano c'è stato circa 6/7 anni. Io lo facevo sempre ridere, quando iniziava ad essere più grande e non gli riusciva qualcosa lo prendevo bonariamente in giro: è sempre stato un ragazzo bravo e umile". 

Un bambino deve sempre avere un pallone tra i piedi?
"La tecnica è alla base del gioco del calcio. Gli allenatori bravi sono quelli che curano come fai l'esercizio...bisogna cercare di fargli migliorare gli errori ai ragazzini che magari sbagliano le cose più semplici". 

Insegnamenti che ha dato anche a Fazzini?
"Sempre, come tutti gli altri. La soddisfazione con lui è stata che come gli dicevi una cosa una volta la capiva subito. Chi capisce subito è importante"

Qualche altro aneddoto su Fazzini?
"Durante gli allenamenti lui era un ragazzo sempre col sorriso. Una volta andammo a cena con lui quando era un bambino, insieme a Bertelli e lo vidi palleggiare e da lì ho capito che era un bambino speciale, con tante qualità". 

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