PRES. ATF A FV, Jovic teatrino. Curva e società…
Ai microfoni di FirenzeViola.it, è intervenuto Federico De Sinopoli, presidente dell'ATF. Queste le sue parole in merito alla prossima trasferta a La Spezia in treno e non solo: "Principalmente l'idea di andare a La Spezia in treno nasce per una questione di praticità. Con la partita alle 15:00, e la distanza tra Firenze e La Spezia che non è molta, c’era la possibilità di utilizzare questo mezzo. Spesso la curva cerca di trovare il modo per muoversi tutta insieme. Potrebbe tornare ad essere una prassi, anche perché i prezzi dei pullman si sono alzati notevolmente".
A volte qualcuno parla in modo “eccessivo” di Firenze, non crede?
"Appare abbastanza evidente che qualcuno abbia cavalcato l’onda, non solo dell’episodio contro l’Inter, mi vengono in mente anche gli episodi con Spalletti e Gasperini. La mia impressione è che si voglia creare un po’ di scompiglio nella piazza della proprietà Commisso, basti guardare quali sono gli organi di stampa che hanno fatto più rumore su una cosa che, detto sinceramente, non meritava tutto questo spazio mediatico. Con il passare delle ore, anche lo stesso protagonista, ha detto che è stato lui ad iniziare. Ho letto di un ‘problema Franchi’ quando tutti gli stadi italiani sono tutti così. Senza dimenticarsi che l’utilità dei settori ospiti, in vigore da dopo il Mondiale in Italia, è stata, ed è tuttora, ben definita. Una persona, se volesse andare al di fuori del settore a lui adibito, dovrebbe adeguarsi a quello che è il tifo di casa, e non fare come hanno fatto quei tifosi dell’Inter".
Un commento sulla battaglia della Curva Fiesole contro i Daspo?
"Questa ‘battaglia’ serve per sensibilizzare un eccesso di cose, perché clamorosi episodi non ci sono stati ultimamente. Di certo, i Daspo dati, soprattutto quelli contro la Lazio sembrano pretestuosi. Devo dire che c’è una mano molto pesante, lo si vede da certi provvedimenti dati. Anche nel caso di Spalletti si è valutato l’accaduto solo da una parte, quella del tifoso viola che ne ha pagato le conseguenze. L’impressione è che alcune squadre di un certo blasone, quando vengono a giocare a Firenze e non giocano una bella partita, stranamente si parla di episodi successi sulle tribune e non legati alla partita per mascherare magari le prestazioni sottotono. Per esempio, io sto ancora aspettando che qualcuno mi venga a dire chi ha scritto quelle frasi contro Scirea e la Juventus in zona Affrico, visto che in quel momento, per giorni, non si parlò di altro, andando sempre contro i fiorentini, quando si sapeva bene che non erano stati loro. L’ultimo vero episodio di tensione qui a Firenze è stato contro il Twente, qualcuno ancora mi deve dire come gli olandesi siano riusciti a oltrepassare il cordone di Polizia e presentarsi davanti ai tifosi della Fiorentina. Oppure anche ad Empoli, quando il tifoso viola è stato picchiato da degli empolesi. Se questa cosa fosse successa a Firenze non sarebbero arrivati solo tre Daspo, anche una trentina. Sembra che ci siano due pesi e due misure differenti, è un argomento complicato che va sensibilizzato".
All’inizio dell’era Commisso c’era più feeling tra la società e la Curva, adesso questo legame sembra essere cambiato...
"All’inizio il tifo organizzato ha accolto molto bene la società, poi ahimè, c’è stato anche il problema con la pandemia. Ha fatto la propria parte la questione stadio. Se oggi Firenze avrà lo stadio nuovo sarà anche perché il tifo organizzato ha evidenziato l’esigenza di avere uno stadio più moderno e all’altezza delle esigenze del pubblico fiorentino. Il tifo organizzato ha fatto passi importanti, anche per dare manforte alla società. Ricordo molto bene la manifestazione sotto la Maratona oppure tutti gli striscioni ‘Io sto con Rocco’ dei Viola Club che hanno affisso nelle proprie sedi e città, c’era quindi feeling. Poi piano piano, tra i risultati, Antognoni e il nuovo logo, è venuto a mancare il giusto valore della tifoseria viola. Se viene messa da parte e viene utilizzata solo quando può far comodo diventa un problema. Il confronto, soprattutto in certi argomenti, deve essere paritario. Il tifo organizzato da sempre è elemento fondamentale per una squadra come la Fiorentina. Sappiamo benissimo che vinceremo raramente, ma allo stesso tempo potremmo dare la nostra idea. Se poi le considerazioni della curva non vogliono essere sentite e poi le cose che fai non piacciono e di conseguenza ricevi delle critiche, se non vengono accettate diventa un problema. In questo momento manca questo feeling. In poco tempo siamo passati da una bella luna di miele a quasi separati in casa. Questo non è un problema che riguarda tutti ma molti. Solo i risultati in campo potrebbero far cambiare questa situazione, visto che alla fine, contano sempre solo quelli. Aggiungo che lo spirito collaborativo con la società c’è sempre stato e ci sarà sempre, però serve che siano entrambi le parti a volerlo. Spesso vengono presi in considerazioni altri campionati, faccio l’esempio lampante in Inghilterra dove i tifosi, per argomenti che riguardano loro stessi in primis (cambio di loghi, maglie ecc) vengono presi in considerazione. Se qui lo si vuol fare solo in maniera molto marginale è sbagliata come cosa".
I fischi a Jovic? Il motivo è l’esultanza?
"Non è piaciuta quella fatta contro l’Inter, visto che è stata eseguita proprio sotto la Fiesole alla quale non si può imputare nulla visto che incita sempre la squadra per 90 minuti nonostante, spesso, il risultato non sia dalla nostra parte. Questi teatrini potrebbero tenerseli per sé questi giocatori, anche perché sono esultanze ‘vecchie’ che non hanno originalità. Anche ieri ha rifatto le stesse cose. Se sono atti di sfida, forse non ha capito che è una partita che perde 3-0 già in partenza. Perché se c’è qualcuno che deve fare il polemico quello è il tifoso, che da giocatori come lui si aspettano molto. La prossima volta spero vada ad abbracciare i compagni e che non si metta a fare questi teatrini che sono fini a sé stessi".