MARANGON A RFV, Io e Astori uniti da un filo rosso
Fiorentina-Milan, una gara nel segno di Davide Astori. La partita contro i rossoneri cade a cinque anni esatti dalla scomparsa del capitano dei viola. Intervenuto nel corso delle trasmissioni di Radio FirenzeViola, l'ex team manager della Fiorentina Alberto Marangon, attualmente alla Sampdoria, ha ricordato così Astori, conosciuto ai tempi di Firenze:: "Chiunque ha avuto la fortuna di conoscere personalmente Davide non può non portarlo nel cuore. Dal punto di vista umano dava il meglio di sé. Purtroppo, per chi ha vissuto quell'infausto giorno del 4 marzo 2018, non può non aver segnato tutti noi, sia il gruppo squadra che i fiorentini che ci sono stati accanto.
Davide aveva un sorriso bellissimo. Quando mi trovo a ricordarlo mi viene in mente che nelle lunghe chiacchierate che facevamo parlavamo di tutto tranne che di calcio. Aveva tantissime passioni ed una giovialità contagiosa. Il suo sorriso lo porto sempre con me, così come tanti aneddoti vissuti insieme. Io riprendo sempre la metafora del filo rosso. Chi vive uno spogliatoio lo sa, viviamo delle emozioni molto forti e si crea un legame importante per tutto. Quello che ci è successo nel 2018 ci ha legato inevitabilmente perché abbiamo vissuto la cosa più brutta che ci poteva capitare. Lui non era solo uno di noi, era il nostro capitano. Siamo tutti legati da quella giornata. Tutte le volte che mi sento coi ragazzi che quel giorno erano a Udine il pensiero va sempre lì. Firenze è una città meravigliosa, tant'è che io e la mia famiglia abbiamo preso casa qui. Anche Davide era legatissimo a Firenze: era un amante dell'arte, stava comprando casa e lì è nata Vittoria, sua figlia. Davide ha amato profondamente Firenze".
E sull'Associazione Davide Astori: "Bello che il primo evento capiti in occasione dell'arrivo a Firenze di Stefano Pioli. Per come ha gestito i mesi della tragedia, per la sua umanità e semplicità, la forza che ha trasmesso a quel gruppo, dico sempre che la città di Firenze deve essere sempre grata a lui come persona".